Che differenza c’è tra essere e credersi libero?. La stessa, in fondo, che passa tra il commemorare la Festa della Liberazione in modo rituale o, invece, cercando di farne rivivere passioni, speranze ed emozioni.
Quello che, in pratica, hanno cercato di fare alcuni giovani “cani sciolti” valdostani il 25 aprile, organizzando, nell’aostana Place des Franchises, un evento che cercasse di «dare nuova energia ad una festa atrofizzata ed appiattita sulla commemorazione.»
«Siamo liberi da qualsiasi appartenenza politica e l’evento è completamente autofinanziato.- ha spiegato Ismail Fayad, uno degli organizzatori- L’intento è di fare una riflessione più viva e determinata sull’eredità della resistenza e sulla lotta al fascismo che sopravvive in alcuni gruppi politici, ma, anche, nel razzismo sempre più manifesto e nella repressione sistematica del dissenso.»
Ad aprire le danze, alle 17.30, sono stati gli scatenati Skattering di Emanuele Cacchioni, seguiti, alle 19, dalla cantante serba Bojana Krunic, in arte Boj, accompagnata da Simone “Momo” Riva (batteria), Christian Curcio (chitarra) e Morena Santoro (basso). Alle 21 è stata, infine, la volta del cantautore Alberto Visconti, autentico juke-box della memoria, che, tra le migliaia di canti in repertorio ne ha molti di lotta adatti all’occasione. Pezzi come “Il bersagliere ha cento penne” o “Il galeone”, interpretati anche in Place des Franchises, in cui si parla di “magri smunti schiavi stretti in ferro catene” e partigiani morti per la libertà. «Perché se libero un uomo muore che cosa importa di morir.»
Temi belli spessi e, purtroppo, sempre attuali, che, veicolati dalla musica, sono riusciti a coinvolgere, più di mille paroloni, la bella gente presente che ha avuto anche occasione di ballare con gli altri pezzi in programma (da quelli de L’Orage a “Clandestino”) eseguiti con una superband che, oltre ai fidi Vincent Boniface e Memo Crestani, comprendeva Momo (batteria), Diego Benato (percussioni) e Marco Brunet (basso). Quest’ultimo, prima del concerto di Visconti, è stato protagonista di un flash mob musicale con il gruppo Ombra formato con il batterista Sergio Milani. Tra le canzoni eseguite anche “Ninna nanna per Enrico” dedicata da Milani alla memoria corta dei valdostani per un personaggio scomodo come Enrico Thiebat.<img class="aligncenter size-full wp-image-16718" alt="1 Festa P1050054" src="http://gaetanolopresti.blog/wp-content/uploads/2013/04/1-festa-p1050054.jpg" width="693" height="322" /