«Ci chiamiamo Toc Toc Toc perché siamo molto educati e ci piace chiedere permesso prima di entrare nel cervello della gente.» A spiegarlo, con il suo solito tono tra il serio ed il faceto, è Vincent Boniface, ventisettenne musicista valdostano dai molti strumenti ed altrettanti gruppi. Uno di questi è, appunto, Toc Toc Toc che il 21 aprile si è esibito all’Espace Populaire di Aosta. Con Vincent ne fanno parte Anne-Lise Foy (voce e ghironda) e Stéphane Milleret (organetto diatonico). Musicisti provenienti da tre regioni
(l’Auvergne, il Rodano-Alpi e la Valle) tra le cui culture hanno gettato ponti cercando di creare un universo musicale transregionale.
Obiettivo raggiunto nel loro primo album “Bonsoir Clara“, ma, anche, nelle ultime composizioni, che si sono potute ascoltare nell’occasione, caratterizzate dal miracoloso equilibrio con cui si muovono sospese tra tradizione e canzone d’autore, tra concerto e ballo (il concerto è stato animato dal gruppo di danze tradizionali del CCS Cogne).
«In chiave contemporanea– spiega Vincent- riproponiamo la formula del trio ghironda-organetto-cornamusa molto diffusa nelle tradizioni musicali delle Alpi e del Massif Central francese. Un impianto sonoro classico, riproposto in una nuova veste molto sperimentale.» Interessanti anche i testi originali, scritti dalla Foy, che affrontano tematiche che coinvolgono temi sociali di scottante attualità (dai senza tetto all’omosessualità, passando per l’emigrazione) e che la francese ha interpretato con uno stile vocale, tipico del canto tradizionale, ricco di ornamenti e fraseggi particolari.
«”Bonsoir Clara” è stato, anche graficamente, il disco della luna- conclude Vincent- il prossimo sarà, invece, quello del lampo, inteso come il lampo di genio che perseguiamo. Siamo sperimentatori sulle orme dei padri della musica tradizionale che cerchiamo la novità, il guizzo, la soluzione armonica nuova per creare una musica profonda che sia sentita dalla gente e parli all’umanità fuori dal tempo.»