La rassegna “Espace Ska & Beat 2013”, organizzata all‘Espace Populaire di Aosta da Armando Martellini, si è chiusa, l’11 maggio, alla grande con i Fratelli di Soledad.
Con quasi 25 anni di carriera e sette cd alle spalle, il gruppo torinese è, infatti, garanzia di concerti coinvolgenti in cui il divertimento si concilia con momenti di riflessione. «C’è chi, sapendo del nostro amore per i Clash, ha parlato di combat rock.- ha spiegato il cantante Roberto “Bobo” Boggio– In realtà facciamo un rock italiano a 360 gradi che tocca, con ironia e senza cadere nel volgare o nel drammatico, temi belli spessi come l’immigrazione, il lavoro, la politica. Siamo nati al liceo accomunati dagli stessi ascolti musicali e dalle stesse idee politiche, per cui la musica non può che essere il surrogato di queste due cose.»
Non a caso la loro canzone manifesto continua ad essere “Fratelli di Soledad”, in cui Boggio canta: “Noi siam con chi lavora non con chi sta al potere. Ci piaccion Malcolm X e le pantere nere. Non siamo hippy o yuppie, non siam democristiani, perciò diciamo ciao e non bacio le mani.” «Adesso l’abbiamo adattata sostituendo a “democristiani” “Berlusconiani”. Non cambia la rima e neanche la musica. In tutti i sensi. Era contenuta in “Barzellette e massacri” del 1992, il cui titolo voleva sottolineare la capacità del chitarrista Giorgio “Zorro” Silvestri, autore dei nostri pezzi, di ironizzare e sdrammatizzare argomenti piuttosto tosti come, per esempio, “Brescia Bologna Ustica”.»
All’Espace Silvestri non c’era perché il gruppo si è presentato con una formazione ridotta ed acustica che, oltre a Boggio, comprendeva Luca “Scasso” Pisu (basso),
Alberto Vacchiotti (chitarra acustica),
Luigi “Giotto” Napolitano (tromba) e Gabriele Biei (trombone). Immutata la “pacca” che li ha sempre caratterizzati e le capacità di coinvolgimento di un repertorio che ha spaziato dai primi dischi (“La sigaretta”, “Fratelli di Soledad”, “Valencia”, “Col sangue agli occhi”) al più recente “Fratelli senza paura”, suonato quasi per intero.Ne suoi otto inediti contiene il gioiellino “Je vous salue Ninì” (canzone d’amore che Zorro Silvestri ha dedicato alla sua compagna Anna) e canzoni militanti come “Ninna nanna dei bastardi” e “20 di rabbia”. “Venti di rabbia, 20 insieme noi.- canta quest’ultima-The kids, the kids, the kids senza paura. Per sempre uniti e non ci avranno mai.”