Federico Zampaglione, da 25 anni leader dei Tiromancino, l’aveva detto: «Siamo molto curiosi per questo tipo di concerto. Non abbiamo mai suonato in un contesto naturale così incontaminato, e ciò rende l’appuntamento unico.»
Ed unico, il 12 luglio, il concerto dei Tiromancino ai 1200 metri del Bois de la Tour di Saint-Nicolas, è stato. Innanzitutto per la sede,com’è consuetudine della rassegna “Musicastelle Outdoor”, organizzata dall’assessorato regionale al Turismo della Valle d’Aosta, che da tre anni ospita esibizioni acustiche di protagonisti della musica pop italiana in località valdostane piene di fascino naturalistico. In questo caso era l’area posta tra la chiesa parrocchiale di Saint-Nicolas e la pineta Bois de la Tour che deve il suo nome all’antica torre di avvistamento che controllava il traffico commerciale del Ducato di Savoia lungo l’asse della Dora Baltea e le valli laterali.
Ma unica è stata anche la simbiosi creatasi tra le duemila persone accorse ed il gruppo, che, oltre a Federico, comprendeva Francesco Stoia (basso), Marco Pisanelli (batteria), Antonio Marcucci (chitarre e cori) e il fratello Francesco Zampaglione (tastiere, campionatori, moog e chitarre).
Il concerto era inserito nel tour di lancio del nuovo cd del gruppo, “Indagine su un sentimento”, pubblicato lo scorso marzo, a distanza di 4 anni dall’ultimo “L’Essenziale”. «E’ un concept album- ha spiegato Zampaglione- dedicato ai sentimenti, che restano il motore della vita. Senza di loro si finirebbe per fare tutto in maniera robotica, invece fanno in modo che tu ti prenda degli spazi, ti guardi dentro e cerchi qualcosa che ti faccia stare bene. Il sentimento è una livella che rimette tutti sullo stesso piano.»
Il cd ha segnato la ripresa della collaborazione tra i fratelli Zampaglione interrottasi nel 2001 dopo “La decrizione di un attimo”, il cd che conteneva la bellissima “Due destini”, brano che finì nella colonna sonora del film “Le fate ignoranti” di Ferzan Ozpetek . Variando formazioni, per tutto il decennio scorso Zampaglione ha continuato a sfornare pezzi che, come recita la motivazione del Premio “Riccio d’Argento” ricevuto nel 2008, hanno saputo “coniugare composizioni di grande impatto ed eleganza… con la capacità di affrontare temi scottanti ed attuali, insoliti per la musica popolare italiana”.
«Voglio che la gente si rispecchi emozionalmente nelle nostre canzoni.- ha spiegato prima del concerto- Ecco, quindi, la costruzione di atmosfere ipnotiche che ti entrano dentro inconsapevolmente. Un po’ come fa il blues, il mio grande amore musicale, che nell’apparente ripetitività degli accordi e della melodia ha gli stessi elementi catartici e quella certa malinconia delle nostre canzoni.»
La scaletta del concerto ha ripercorso la storia del gruppo: da “Cochiglia” (inserita in “Alone Alieno” del 1995) a “Indagine su un sentimento”. Con tutti i loro grandi successi: da “Angoli di cielo” a “Per me è importante”, da “Amore impossibile” a “Un tempo piccolo” (scritta da Franco Califano). Per finire con “Due destini”, interpretata in un bagno di folla.
Oltre che musicalmente, le canzoni dei Tiromancino si distinguono per la cura dei testi. «Vi sono spesso riferimenti autobiografici, perché sono una specie di carta d’identità in cui mi metto a nudo cercando il contatto con la gente. Vi ho collaborato spesso con mio padre, Domenico, che è un filosofo. Da solo sono più diretto e tendo alla sintesi, mentre con lui scrivo per immagini. con spirito di analisi e suggestioni un po’ psichedeliche. Ho avuto la fortuna di crescere in una famiglia di appassionati di musica, ed è questo che mi ha spinto a fare questo lavoro.»
Tanto per rimanere in famiglia, a Saint-Nicolas era presente anche la moglie di Zampaglione, l’attrice Claudia Gerini, che, ballando e cantando, ha confermato di essere la sua prima fan musicale.