Da un lustro la cantautrice, attrice, doppiatrice e scrittrice Rosalba Pippa, in arte Arisa, vola alto nel panorama della canzone italiana. Lo conferma l’invidiabile palmarès sanremese, con le due vittorie, nel 2009 (nella categoria Giovani) e quest’anno (nella categoria Campioni), ma, soprattutto, il seguito affettuoso che da sempre ha nel grande pubblico (sono più di 13 milioni le visualizzazioni del successo sanremese “Controvento”).
In alto si è esibita anche il pomeriggio del 13 luglio per il concerto, inserito nella rassegna “Musicastelle Outdoor”, che si è tenuto ai 1029 metri del Col d’Arlaz, sopra Montjovet, in Valle d’Aosta.
«Ho già fatto concerti in cornici naturali, ma è la mia prima volta che mi esibisco in un posto così alto.- ha ammesso prima del concerto– Il contatto con la natura cambia l’acustica della musica e facilita la comunicazione col pubblico, sia perché non c’è un palco, sia perché, addolcendo gli occhi e l’udito, è come se tutto venga condito con gli umori della natura.»
Perfetto per la location è stato anche il set acustico che l‘ha accompagnata, formato dal pianista Giuseppe Barbera e dagli archi dello Gnu Quartet.
Si trattava di una tappa del “Se vedo te Tour” con cui, da aprile, Arisa sta promozionando il suo quarto cd che, oltre alle due canzoni presentate a Sanremo, contiene nove brani in cui, andando coraggiosamente “controvento”, ha cercato nuove strade. «Ho voluto azzardare un esperimento,- ha ammesso-volevo vedere se, attraverso un canale popolare come me, la musica considerata di nicchia poteva arrivare ad un vasto pubblico. Non è stato facile, perché, come si è visto a Sanremo, la più canonica “Controvento” è andata benissimo, mentre “Lentamente” di Cristina Donà è stata scartata. Comunque a molti il cd è piaciuto, e alcuni mi hanno scritto che il suo ascolto crea dipendenza come la droga.»
Nel cd ci sono ben quattro canzoni della Donà, è segno di una tua predilezione per le cantautrici? «Le artiste mettono nelle canzoni quella profondità complicata dall’essere donna che mi intriga, ma non faccio distinzione di sesso. Nel cd ci sono anche nuovi autori che mi piacciono molto, come Antonio Di Martino, un artista da scoprire che scrive testi pregni di disperazione con frasi che sento molto mie. Del tipo “sarebbe bello non lasciarsi mai, ma abbandonarsi ogni tanto è utile”.»
Guarda caso Di Martino è palermitano come il suo storico compagno di vita e d’arte Giuseppe Anastasi. Valdostana è, invece, la cantautrice Naïf Hérin che nel 2011 le ha scritto la canzone “L’amor sei tu”, inserita nella colonna sonora del film “La peggior settimana della mia vita”. «Secondo me è molto talentuosa, ma stranamente non è venuta fuori come merita. Forse il suo repertorio delicato e poetico va più all’estero, non a caso ha avuto più successo in Francia. D’altronde le dinamiche della nostra musica sono molto difficili da capire.»
Esibendo un nuovo taglio di capelli biondo platinato, Arisa , dopo un ritardo dovuto ad un acquazzone, ha sciorinato una scaletta in cui ha rivisitato in chiave acustica soprattutto dei primi tre cd, con le immancabili “Sincerità”, “La notte” e “L’amore è un’altra cosa” e pezzi intimi come “Amami”, “Il tempo che verrà” e “Pensa così” che, a detta della cantante, “si sposano bene con la natura”.
Tranne il selfie con la mucca, LE FOTO DEL POST SONO DI ROGER BERTHOD