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Appunti di viaggio Viaggi

APPUNTI DI VIAGGIO (28) – La mia BEIRUT (settembre 2019)

Progetto senza titolo 22.PNGSe ti sedessi su una nuvolaha scritto il poeta libanese Khalil Gibran non vedresti la linea di confine tra una nazione e l’altra, né la linea di divisione tra una fattoria e l’altra. Peccato  che tu non possa sedere su una nuvola.” Anche per questo in Libano le divisioni sono sempre state tante, causando lotte culminate della sanguinosa guerra civile protrattasi dal 1975 al 1990.Progetto senza titolo 8.PNGBEIRUT– Il simbolo della crudeltá della Guerra Civile è questa Casa Barakat (volgarmente detta Casa gialla) che, nel 1975, si trovó per 15 mesi sulla linea verde, al centro dei combattimenti. Fu così deturpata la sua bellissima architettura liberty del 1924, riducendosi quasi ad un guscio vuoto. L’interno è stato ristrutturato, e Bei Beirut, come si chiama adesso, è diventato un Museo della memoria della città. Straordinaria la mostra che ho visitato sull’archivio fotografico di Photo Mario ritrovato nell’edificio che testimonia i cambiamenti della società di Beirut nel 50 anni che hanno preceduto il 1975.Progetto senza titolo.jpgBEIRUT– I combattimenti non risparmiarono neanche la grande moschea di Al-Amari. L’antistante Place des Martyrs, poi, è stata rasa praticamente al suolo. Dietro la moschea si intravede la croce illuminata della Cattedrale greco ortodossa di San Giorgio. Le religioni hanno avuto grande importanza nella guerra civile che, tra il 1975 ed il 1990, insanguinó la città. Beirut Dome  2.PNGBEIRUT- Altro simbolo di quella guerra è il Beirut Dome, quel che resta di un centro commerciale e cinema piantato a metà durante la guerra e poi finito al centro dei combattimenti di cui porta evidenti, tracce. Le pareti curve che lo fanno sembrano un uovo (da cui il nome L’Œuf o The egg)Progetto senza titolo 20.PNGBEIRUTLa fine della Guerra Civile non ha voluto dire un ritorno alla normalità Questa foto, in particolare, riassume gli ultimi 30 anni di storia del Libano. La statua di Rafīq al-Harīrī , ricchissimo imprenditore e primo ministro dal 1992 al 2004, che ha dato un forte impulso alla ricostruzione del centro di Beirut dopo la Guerra Civile appaltandola alla società Solidere, di cui era principale azionista. Di fonte c’è quel che rimane dello storico Hotel Saint Georges, centro della dolce vita di Beirut fino a quando, nel 1975, fu danneggiato dalla Guerra Civile. La sua ricostruzione da parte di Fady El-Khoury è stata ostacolata proprio da Solidere (ecco il perchè del cartello esposto). Ironia della sorte ulteriori danni all’Hotel furono causati dall’attentato che il 14 febbraio 2005 uccise Hariri, che passava nella strada che si vede costeggiare il Saint Georges. Progetto senza titolo 12.PNGBEIRUTTra gli esiti migliori della ricostruzione c’è questo avvenirisrico edificio in fase di completamento nella parte nord del nuovo Souks della città. 26,370 m² di area disegnati da Zaha Hadid Architects & Samir Khairallah & Partners.69534172_2853469111349299_4831678156043714560_n.jpgBEIRUT- La personalità della nuova Beirut viene fuori anche dai tantissimi e bellissimi murales che la tappezzano. Da quelli grandissimi ed evidenti di Hamra (foto verticali) a quelli più piccoli e nascosti di cui bisogna andare in cerca. “Beyrouth, ville rêvée, terre de poésie”. Nonostante tutto.69541535_2844056428957234_8476901626978762752_n.jpgbeirut-famous-painted-stairs-achrafieh-neighborhood-painted-stairs-achrafieh-beirut-lebanon-139186059.jpgBEIRUT– Tra le zone più vive della città c’è il quartiere Mar-Mikhael. Pieno di caffè, ristoranti e piccoli negozi, ruota intorno ad Armenia Street dove ci sono alcune scale variopinte capolavoro della street art del gruppo Dihzahyners Project. Sono usate anche come palco di eventi artistici che di tanto in tanto si tengono nel quartiere. Progetto senza titolo 2 copia.PNGProgetto senza titolo 15.PNGBEIRUTSalendo la Saint Nicholas Stair (in cima alla quale c’è un ristorante italiano) si arriva al SURSOCK MUSEUM. Nell’edificio, costruito nel 1912 dall’aristocratico Nicolas Ibrahim Sursock, lo stile veneziano si fonde con quello ottomano. Delizioso, al primo piano, il salone principale realizzato in stile arabo Dal 1961 è sede di un museo d’arte moderna. È bello visitarlo di giorno, ma è ancora più bello ammirarlo la sera per l’illuminazione che ne sottolinea la grazia architettonica.Progetto senza titolo 2.PNGProgetto senza titolo 21.PNGBEIRUT– Tra i simboli della città ci sono la Torre con l’orologio Rolex, nella centrale Place de l’Etoile, e, all’estremità meridionale della Corniche, i suggestivi SCOGLI DEL PICCIONE, alti una sessantina di metri.Progetto senza titolo 2.PNGBEIRUTIn centro città, sotto due storici ficus, c’è la statua del giornalista SAMIR KASSIR ucciso da un’autobomba il 2 giugno 2005. Nella vasca antistante ci sono una serie di Guerrieri opera dell’italiano Antonio Signorini.Progetto senza titolo 2 copia 2.PNGBEIRUTGli scavi effettuati per la ricostruzione dopo la guerra civile hanno svelato una parte del passato della storia di Beirut le cui radici risalgono al neolitico (fine del IV millenario a. C.), quando la città era solo un porto cananeo. Tra i resti romani figurano le terme dietro la via delle Banche e le colonne a ovest della Cattedrale di San Giorgio.Progetto senza titolo 18.PNGBEIRUTImperdibile è il Museo Nazionale pieno di testimonianze dell’antica civiltà fenicia. Tra queste la più grande collezione al mondo di sarcofagi antropoidi. Sono ben 31, risalgono al IV – VI secolo a.C. e sono stati ritrovati a Saida, l’antica Sidone.Progetto senza titolo 19.PNGBEIRUT– Mi ha colpito questa piccola scultura greca del IV secolo a.C., ritrovata a Sidone, l’appassionato bacio tra Demetra e sua figlia Persefone.IMG_4698.PNGBEIRUT– Tra le molte attrattive architettoniche moderne della città mi ha colpito questo KOUJAK-JABER BUILDING, in Ramlet el Beida. Caratterizzato da finestre e balconi a forma di oblò, avrebbe bisogno di una urgente manutenzione

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