E’ stato un vero e proprio trionfo il debutto del soprano Anna Pirozzi sul palcoscenico del prestigioso Metropolitan di New York. La sera del 1° ottobre la sua interpretazione come protagonista del “Macbeth” di Giuseppe Verdi è stata sottolineata da applausi a scena aperta ed una lunga standing ovation finale, nel corso della quale si è chinata a baciare il palco.
Entusiasti anche i critici. “Sin dai primissimi momenti della sua stupenda entrata in scena,- ha scritto Christopher Corwin del Parterre Box- si è capito che la Pirozzi era in gran forma padroneggiando le note incredibilmente alte e infuocate che caratterizzano l’aria […] Lo straordinario Re bemolle alto alla fine del primo atto mi ha fatto venire i brividi.” Impressioni confermate dalla stessa Pirozzi. «Ero molto emozionata, ma l’adrenalina l’ho sfogata sul palco.– ha commentato- Già dopo l’aria d’ingresso di Lady Macbeth il pubblico è scoppiato in un bell’applauso, ma è dopo la cabaletta “Or tutti sorgete, ministri infernali” che c’è stata una vera e propria ovazione. Da lì ho capito che la serata sarebbe andata bene. E’ stato un crescendo, e alla fine dell’opera il pubblico è impazzito. Mi sono commossa ed ho baciato il palco.»
Brilla, quindi, sempre più luminosa la stella del soprano valdonapoletano. “Rising star”, come qualche anno fa l’aveva definita un critico, paragonandola alla grande Renata Tebaldi. Dopo la Scala di Milano, il Covent Garden di Londra, il War Memorial and Performing Arts Center di San Francisco ed il Teatro Colón di Buenos Aires, è toccato, così, al prestigioso Metropolitan di New York. «Il mio debutto qui era previsto per il 2021, -ha spiegato – ma l’ho dovuto anticipare perché c’è stata l’emergenza di sostituire la grande Anna Netrebko che non poteva cantare quella sera. Ho accettato ad occhi chiusi perché, con Abigaille del “Nabucco”, Lady Macbeth è uno dei miei cavalli di battaglia. Fin dal debutto a San Paolo, nel 2013, mi sono trovata bene nonostante le difficoltà interpretative, che sono sia drammaturgiche che vocali. Anche perché Verdi, più che una bella voce, la voleva “brutta e malvagia … dura, soffocata e oscura. Quella di un diavolo”.»
Macbeth nell’occasione è stato Željko Lučić, che ha sostituito all’ultimo momento il celebre Placido Domingo dimessosi per gli strascichi di accuse di presunte molestie sessuali avvenute anni fa. Il 4 agosto la Pirozzi aveva partecipato al Galà che festeggiava il mezzo secolo di Domingo all’Arena di Verona, ed il video della serata è uscito nelle sale cinematografiche proprio il 1° ottobre. All’Arena, dove quest’anno ha fatto anche cinque recite di “Aida” e due de “Il Trovatore”, ha avuto anche l’occasione di conoscere il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. «Cecilia Gasdia, direttore artistico dell’Arena, mi ha presentato dicendo che ero l’Aida dell’estate 2019 e la trecentesima Aida dell’Arena.»
“Il miglior soprano verdiano del momento”, come l’ha giudicata “GBOpera Magazine”, si è imposta all’attenzione mondiale grazie alla sostituzione, nell’agosto 2013, di Tatjana Serjan, colpita da tracheite, nel “Nabucco” diretto da Riccardo Muti a Salisburgo con il Teatro dell’Opera di Roma. «Dopo avermi ascoltata all’audizione il Maestro mi disse: benissimo, ma lei dov’era finora? Con lui è nato un bel rapporto, aiutato dal fatto che siamo entrambi napoletani.» Nata a Napoli, la Pirozzi ha vissuto ad Aosta per 25 anni, ponendovi le basi artistiche della folgorante carriera. Dopo il diploma e anni di studio “matto e disperato” con vari insegnanti, tra cui l’amico Federico Longhi e Mirella Freni, nel 2009 arrivò la vittoria al Concorso “Battistini” di Rieti e il salto di qualità. Ad Aosta ha ancora la famiglia che è tornata a trovare quest’estate. «Mi ha piacevolmente colpito la pedonalizzazione dell’arco di Augusto. Nel 2006, quando mi sposai (con il violinista Leonard Simaku, ndr), feci una foto in abito da sposa sotto l’Arco disturbata dalle auto che passavano. Questa volta l’abbiamo potuta ripetere stando in mezzo alla strada ed è stato emozionante.»
