Davanti al Coronavirus, e soprattutto alla sua psicosi, i veri metallari non fanno una piega. Non tutti, però. The Cards, il trio inglese guidato dal chitarrista dei Saxon Paul Quinn, ha, per esempio, disdetto le ultime date del tour italiano. Tra queste, il 29 febbraio, ci sarebbe stato il release party, alla Cittadella di Aosta, per la presentazione del terzo album dei Crohm.
Manco a farlo apposta la copertina vede i membri della band aostana indossare maschere antigas. Un messaggio forte su cosa ci si possa aspettare dal futuro.
Come, del resto, il titolo. “Failure in the system”, che indirizza verso la “falla nel sistema” di cui parla l’iniziale title track. Siamo noi “i virus nel progetto planetario”, canta Sergio Fiorani, autore di testi che parlano di disastri ecologici ed umani. Con uomini dibattutti tra sentimenti opposti (“Fire and Ice”), persi nella nebbia e prigionieri della palude dei dubbi (“Until you disappear”), che non riescono più a comunicare (“The man without voice”). Con sogni spianati come castelli di sabbia cancellati dalle onde del mare (“Castles of sand”), non riescono più a distinguere il vero dal falso, confusi ad arte da chi si fa i propri interessi nascosto dietro false ideologie (“What Is Behind?”).
Senza neanche più sensi di colpa, visto che c’è la Macchina Lava-Peccati (“The Wash-Sin Machine”). Non resta che ricominciare, cercando di lottare per essere sè stessi (“Restart”).
Messaggi belli tosti, che trovano nel metal old school dei Crohm il mezzo migliore per essere lanciati (con la struggente pausa di “Deep Blue”, ispirata da una perdita). Anche perchè a suonarlo, oltre al trentacinquenne Fabio Cannatà, batterista arrivato cinque anni fa, sono veterani, come Fiorani, il bassista Riccardo Taraglio e il chitarrista Claudio Zanchetta, che sono stati i pionieri del metal in Valle. Nati nel 1986, i Crohm si sono, in realtà, sciolti nel 1988, ma da quando, nel 2014, hanno ripreso hanno recuperato il tempo perduto con un’attivismo frenetico che non ha riscontri in altre band valdostane.
Hanno, infatti, pubblicato altri due cd, “Legend and Prophecy” (2015) e “Humanity” (2017), vinto, nel giugno 2015, il contest “We Wanna Rock” ed aperto i concerti di gruppi come Anewrage, Alteria e Mago de Oz.Alla Cittadella hanno dato un’ulteriore prova della loro grande bravura ed energia. Come nell’esecuzione di “Failure in the system”, in cui sul palco hanno coinvolto il rapper Fabio Rean, videomaker di talento che ha realizzato il bel video di “What Is Behind?” (https://www.youtube.com/watch?v=xt4hAGBjUrM).
Nella serata è stato presentato anche il video di “The Wash-Sin Machine”, in cui, vestiti da potenti della Terra, ripetono: “Non preoccuparti per i tuoi peccati, c’è la Macchina Lava-Peccati.” Anche perché “La vita è questione di fortuna.Non hai scelto di nascere ricco. Forse sei il Prescelto. Gli altri hanno il loro destino.“ Una filosofia che si sta diffondendo a macchia d’olio.
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