“La musica non si ferma”. Il titolo di una serie di concerti trasmessi via web, in streaming, dall’orchestra laVerdi di Milano, fotografa al meglio la reazione che i musicisti italiani hanno avuto al brusco stop imposto dalle misure di prevenzione dall‘infezione da Coronavirus.
«Ora più che mai la vita senza la musica, come sosteneva Friedrich Nietzsche, sarebbe un errore». Così commenta Giuliano Rizzotto, trombonista valdostano de laVerdi, che il 6 marzo si è esibito con il quintetto di ottoni dell’orchestra, con alle spalle la platea di un Auditorium della Fondazione Cariplo di Milano spettralmente vuota, mantenendo il prescritto metro di distanza tra musicisti.
Il concerto, visibile su YouTube, fa parte di una serie di esibizioni di vari suoi gruppi strumentali che laVerdi posterà fino al 3 aprile.
Doveva esserci anche l’esecuzione della settima Sinfonia di Beethoven, ma il folto organico che avrebbe richiesto ha consigliato di evitare per motivi di sicurezza. «Per mantenere le distanze di sicurezza avremmo dovuto avere il palco usato dai Queen.- commenta Giuliano- Abbiamo fatto un programma dedicato alle più iconiche colonne sonore, ma quella che avrebbe descritto meglio la situazione che si respira a Milano è quella della serie “The Walking Dead”. Una situazione irreale che ha bloccato un settore culturale già in sofferenza. Hanno calcolato in 28 milioni di euro il danno finora causato da questo forzato stop alle orchestre classiche. E’ una mazzata pazzesca.»
Iniziative analoghe stanno vedendo protagonisti i musicisti del Teatro La Fenice di Venezia, del Regio di Torino ed altri enti.
Rizzotto ha anche lanciato l’iniziativa “#iostudioacasa” che sta coinvolgendo decine di trombonisti e trombettisti, che giornalmente postano sulla sua pagina Facebook video in cui suonano nella propria abitazione.
