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“ALICE CANTA BATTIATO” conquista anche il Forte di Bard

Qualcosa è cambiato, non scorgo segnale che annunci la vita, eppure l’avverto. Ci son vibrazioni”. Così scriveva nel 1971 Franco Battiato nella canzone “Mutazione”. La sera del 22 agosto vibrazioni e segnali della sua vita artistica si sono avvertiti, eccome, nel Cortile d’Armi del Forte di Bard, grazie alle sue canzoni interpretate magistralmente da Alice.<Siamo qui con lui. – ha detto la cantautrice forlivese- Lui che è e sempre sarà con noi con le sue meravigliose canzoni. Cerchiamo di condividere ed essere strumento di ciò che di straordinario lui ci ha lasciato in questo passaggio sulla Terra>.

Chi meglio di lei, d’altronde, potrebbe farlo, dopo un sodalizio nato nel lontano 1980 con il suo primo vero successo : “Il vento caldo dell’estate”. Il cantautore siciliano fu fondamentale nella crescita umana ed artistica che portò Carla Bissi, questo il suo vero nome, alla ribalta nazionale con album come “Capo Nord”, “Alice” ed “Azimuth” e canzoni come ”Chanson égocentrique”, “I treni di Tozeur” e, soprattutto, “Per Elisa” con la quale nel 1981 si affermò al Festival di Sanremo.

<Quella con Battiato– ha ricordato- ha rappresentato la svolta, capitata in un momento di maturità mia personale in cui sapevo esattamente ciò che volevo. Lui mi ha fatto capire che la strada che avevo in mente era percorribile. Abbiamo sempre avuto una sinergia molto intensa. Ogni volta che abbiamo cantato insieme si è creata un’alchimia molto particolare, per nulla scontata. Mi sento molto fortunata ad avere avuto questo tipo di possibilità>.

Non fu facile in seguito staccarsi dall’incombente figura di Battiato, cui tornò del 1997 con l’album “Alice canta Battiato” che raccoglieva alcune sue versioni di brani del cantautore catanese e, soprattutto, brani da lui composti appositamente per lei. E’ lo stesso titolo del Tour che ha toccato Bard, che, iniziato il 2 luglio a Piacenza, si protrarrà fino a settembre.

<Con Franco non ci siamo comunque mai persi di vista del tutto e siamo sempre rimasti amici>. Così dopo 32 anni, nel 2016, tornarono insieme con un tour italiano di trentanove date, accompagnati dalla Ensemble Symphony Orchestra, che registrò ovunque il tutto esaurito.

Alice e Carlo Guaitoli

Trasformatasi, dopo la scomparsa dalle scene del cantautore, nella custode dei suoi gioielli, dalla scorsa estate la cantautrice gira l’Italia con lo show “Alice canta Battiato”, in cui è affiancata da Carlo Guaitoli, per anni collaboratore di Battiato in qualità di pianista e direttore d’orchestra. Con lui si è esibita anche a Bard, con arrangiamenti aggiornati per voce e pianoforte di brani delle diverse fasi musicali di Franco. <Includono, ovviamente, le canzoni che abbiamo scritto o cantato insieme,- ha spiegato- una parte di quelle che ho cantato nell’album “Gioielli rubati” e le due canzoni che ha scritto per i miei ultimi due album “Samsara” (“Eri con me”) e “Weekend” (“Veleni”). Le prime che ha composto per me da solo, perché le altre le avevamo composte insieme>. Nonostante abbia dovuto cantare da seduta a causa di un infortunio ad una gamba, Alice ha soggiogato i 500 presenti con un’interpretazione di grande intensità e pathos. In particolare il suo ammiratore Giuseppe Castiglia di Pont-Saint-Martin, che, al termine del concerto, le ha consegnato, emozionatissimo, un mazzo di fiori.

Alice, in carrozzella per un problema alla gamba, con Giuseppe Castiglia con la mano sul cuore

“E’ stato molto bello”, si può, sicuramente, dire. Come recita il titolo della canzone che ha aperto una scaletta che, partendo dalle sue cosiddette canzoni mistiche, si è conclusa, con un crescendo emotivo, con la sequenza mozzafiato: “Treni di Tozeur”, “Chanson egocentrique”, “La stagione dell’amore”, “E ti vengo a cercare”, “La cura”, “Prospettiva Nevsky”, “Per Elisa” e “L’era del cinghiale bianco”.

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