Bobo Pernettaz ci ha preso gusto e anche quest’anno, poco prima della Foire de Saint Ours, ha proposto un antipasto delle sue composizioni di legni esausti all’Osteria La Cave di via De Tillier 3, ad Aosta. «Una cosa piccola– tiene a precisare- una “mostrina” tra amici e con amici.»
Uno di questi è Alberto Faccini che lo affianca con l’esposizione dei suoi disegni iperrealisti a carboncino di treni, castelli e volti. Omone alto e grosso, ma leggero come il fumo dei toscani che fuma, il quasi settantenne Faccini ha molti talenti. Oltre che valente pittore e disegnatore, è, infatti, bravo fotografo, esperto di armi e munizioni e, soprattutto, storico contrabbassista. Tutte espressioni di una curiosità golosa che si esalta nella passione per la buona tavola, altro terreno d’intesa con Pernettaz.
Non a caso quello che il 25 gennaio ha inaugurato la mostra a La Cave è stato un evento “musical gastronomico”. E se all’enogastronomia ci hanno pensato i proprietari Guido e Lucia, alla musica ha provveduto lo stesso Faccini che ha suonato con altri valenti jazzisti valdostani: il chitarrista Marco Lavit , il pianista Davide Meloni ed il sassofonista Alberto Moretto. A Faccini Pernettaz ha dedicato una delle sue opere più conosciute, “Alberto pizzica”, che faceva bella mostra di sé nella copertina del catalogo della mostra che l’artista ha fatto quest’estate al Forte di Bard. Lì l’artista valdostano si era confermato grande equilibrista. Dell’arte, come lo è della vita, dove ha superato esperienze anche dolorose riuscendo a rimettere insieme i mille pezzi della sua esistenza con la stessa armonia e vita con cui, nelle sue opere, assembla pezzi di legno recuperati e colorati, trasformandoli in persone, animali, oggetti e scene di vita.
Bravo poeta veramente un bell’articolo e belle foto sei grande, ciao Gaetano
Grazie Alberto. Tra poeti, evidentemente, ci si intende