E meno male che Raf non se la sentiva di affrontare il tour “Due: la nostra storia” con Umberto Tozzi . «In realtà mentre Umberto era entusiasta, l’idea del tour mi aveva visto scettico.- mi ha confessato il sessantaduenne Raf- Nel senso che mi aspettavo una risposta del pubblico importante, ma non fino a questo punto. Non credevo che, a distanza di così tanto tempo, ci sarebbe stata nel pubblico una tale voglia di divertirsi, partecipando dall’inizio alla fine e cantando i nostri brani. Sul palco si sente un energia che in tanti anni non ho mai provato».
E’ successo anche il 29 aprile, al Palais Saint-Vincent, per la terz’ultima tappa di un tour iniziato a Fermo il 16 novembre scorso. Non avrebbe, del resto, potuto essere diversamente vista la micidiale successione di grandi successi della coppia, iniziata con “Il battito animale” e conclusa da “Gloria”. Con in mezzo “Ti amo”, “Sei la pù bella del mondo”, “Gente di Mare”, “Si può dare di più” e così via.
Tutte tirate al massimo con una sfavillante band formata dai bravissimi Riccardo Roma (batteria), Valerio Bruno (basso), Maurizio Campo (tastiere), Gianni Daddese (tastiere), Gianni Vancini (sax e percussioni), Gabriele Blandini (fiati), Raffaele Chiatto (chitarra) e Salvatore Cafiero (chitarra).
Con due parentesi acustiche solistiche, con Tozzi alla chitarra in “Donna amante mia” e “Io camminerò” e Raf al pianoforte in “Ossigeno” e “Viva”, che li ha visti poi riunirsi in una magistrale versione di “Oggi un Dio non ho”.
Da inevitabile follia la sequenza finale “Self control”, “Stella stai”, “Ti pretendo”, “Tu”, “Infinito” e “Gloria” che ha visto il pubblico accalcarsi entusiasta sotto il palco.
Accanto a Raf ha mostrato una verve invidiabile il settantenne Umberto Tozzi, uno che ha alle spalle mezzo secolo di carriera, 80 milioni di dischi venduti nel mondo ed un “triplete” di successi più unico che raro. «All’epoca non me lo sarei mai immaginato.- ha ammesso prima del concerto- Perché fare un successo in carriera può capitare, ma farne tre di fila, com’è stato per me con “Ti amo”, “Tu” e “Gloria”, è una cosa rara. Tutto è iniziato con “Ti amo”. Appena l’ho composta ho sentito subito che aveva qualcosa di speciale, e infatti ritengo sia il brano più originale del mio repertorio. E pensare che ho dovuto lottare per farlo diventare il singolo dell’album, perché Alfredo Cerutti, il mio direttore artistico dell’epoca spingeva per un altro singolo».
Uno che non aveva dubbi sul suo talento era Lucio Battisti, per la cui etichetta “Numero Uno” Tozzi aveva lavorato nei primi anni Settanta. «Con Lucio ho fatto una settimana di provini come chitarrista negli studi della Ricordi a Milano. Mi sentivo un privilegiato ad essere stato scelto da un mostro sacro che ha rivoluzionato la musica italiana. Poi le cose andarono in un altro modo, ma sono, comunque, felice di averlo conosciuto. Quando iniziai la carriera solista un mio direttore discografico, Franco Daldello, mi riportò i suoi complimenti. Secondo Lucio, dopo di lui, l’unica cosa nuova venuta fuori in Italia ero stato io».
E’ stato Daldello a far conoscere a Tozzi Giancarlo Bigazzi, con cui ha scritto i primi grandi successi. E sempre lui a far sentire a Bigazzi “Self control”, che divenne il primo grande hit mondiale di Raf.
«Io venivo dal punk rock dei Café Caracas con cui avevo aperto il concerto dei Clash a Bologna, per cui mi sentivo un pesce fuor d’acqua a fare il cantante pop. Tra l’altro “Self Control” all’inizio era un brano ska rock che, poi, ho trasformato in brano dance. Non la volevo cantare io, ma Daldello mi convinse a farlo prima che la incidesse Laura Branigan che ne ha, poi, fatto una hit mondiale».
A Saint-Vincent è legato un ricordo emozionante di Raf. Nel 1988 vi ha, infatti, conosciuto la moglie, la show girl Gabriella Labate, che ballava nell’edizione di Saint Vincent Estate in cui lui presentò “Svegliarsi un anno fa”. «Per questo rimane un posto magico. E’ stato l’incontro che mi ha cambiato la vita. Con la donna con cui vivo da tantissimi anni, con cui ho fatto due figli e per la quale ho scritto “Sei la più bella del mondo”».
Scaletta
- Il battito animale
- Ti amo
- Due
- Notte rosa
- Sei la più bella del mondo
- Gente di mare
- Si può dare di più
- Come una danza
- Gli altri siamo noi
- Non è mai un errore
- Qualcosa qualcuno
- Donna amante (solo Umberto Tozzi)
- Io camminerò (solo Umberto Tozzi)
- Malinverno
- Ossigeno (solo Raf)
- Viva (solo Raf)
- Oggi un Dio non ho
- Cosa resterà degli anni ’80
- Immensamente
- Inevitabile follia
- Io muoio di te
- Self control
- Stella stai
- Ti pretendo
- Tu
- Infinito
- Gloria