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Musica valdostana

Patoué eun Mezeucca 2023: grande Musica purtroppo per pochi

Da due anni Festa della Musica ad Aosta vuol dire Patoué eun Mezeucca, la rassegna di musica popolare in lingua franco-provenzale che fa capo all’omonima associazione culturale fondata giusto 10 anni fa, nel 2013.

La sera del 21 giugno sul palco del Teatro Splendor di Aosta si sono, così, susseguiti i cantautori Erik Bionaz, Christian Sarteur, Katia Perret, Lele Collé, Maura Susanna, Luis de Jyaryot (coi figli Henri e Pascal), Philippe Milleret ed i Trouveur Valdotèn che hanno cantato due brani a testa, accompagnati da una resident band che annoverava Diego Joyeusaz, Simone Momo Riva, Patrick Faccini, Remy e Vincent Boniface.

La novità è stata la presenza del rapper patoisant Fabien Lucianaz con due suoi amici della compagnia Digourdì de Tsarvensoù che di brani ne ha interpretati ben quattro (“La tita eun vacanse”,“Tsarvensoù Lidò” e “Paolle sarvadze 2 e 3”).

«Abbiamo dato più spazio al rap per modernizzare la proposta– ha spiegato Remy BonifaceTranne Luis e Maura, tutti i cantautori hanno cantato degli inediti per vitalizzare il repertorio. Uno dei nostri progetti sarebbe di raccogliere tutte queste nuove canzoni in uno Chansonnier che contenga parole e musica».

Uno spettacolo riuscito, con momenti emozionanti, come l’esecuzione di “Pitik” che Vincent Boniface ha dedicato alla figlia Anita, concluso con il tradizionale bis di una “Ma Verda Vallay” corale.

L’unica pecca è stato che allo Splendor c’erano solo 175 spettatori. Con venti musicisti valdostani bravissimi e conosciutissimi sul palco a mettere su uno spettacolo brioso e musicalmente di alto livello ci si sarebbe aspettato una maggiore affluenza. Recentemente, per esempio, i soli Digourdì de Tsarvensoù allo Splendor hanno fatto due sold out.

Come avevano dimostrato i 110 spettatori che il 17 giugno erano intervenuti allo spettacolo “VdA Pop: i cantautori ritrovati” di Giorgio Negro (anche in questo caso con 15 musicisti valdostani conosciuti sul palco) c’è evidentemente da lavorare sulla comunicazione, che sempre più spesso sembra essere la componente che conta maggiormente nel fare affluire il pubblico. Ancor più, purtroppo, della Musica.

Il concerto, ad ingresso gratuito, ha concluso la rassegna “Printemps en Musique” organizzata dall’Assessorato Beni e attività culturali regionale.

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