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Arte

Ad Aosta inaugurata la mostra “FELICE CASORATI- Pittura che nasce dall’interno”

Il 1° dicembre, al Museo Archeologico Regionale di Aosta, è stata inaugurata la mostra “Felice Casorati. Pittura che nasce dall’interno”.

Curata da Alberto Fiz, propone oltre cento opere tra dipinti, sculture, disegni e bozzetti teatrali, databili dal 1904 al 1960, che consentono di rileggere il percorso creativo di uno dei maggiori artefici del Novecento attraverso sei sezioni dedicate non solo alla pittura, ma anche ad un ambito di ricerca meno indagato, la scultura.

Il titolo della mostra, spiega Fiz, prende spunto da un testo scritto dallo stesso Casorati in occasione della I Quadriennale di Roma del 1931 che appare come una dichiarazione di poetica: “Di fatto io non ho mai capito il movimento “qui déplace les lignes” e adoro le forme statiche: e poiché la mia pittura nasce, per così dire, dall’interno e mai trova origine dalla mutevole “impressione”, è ben naturale che queste forme statiche e non le mobili immagini della passione, si trovino nelle mie figure…”.

L’ esposizione analizza la costruzione di un percorso autonomo dove il riferimento costante è la pittura racchiusa nel motto dell’artista “Numerus, mensura, pondus (numero, misura, peso)”. La strategia compositiva è, infatti, alla base della sua indagine che sottopone il reale alle regole dell’intelletto.

CASORATI- Autoritratto (pastello su carta 1905)
CASORATI- Autoritratto (Olio su tela 1960)

Accanto all’Autoritratto a pastello (che con l’olio del 1960 anch’esso in mostra, sono due dei cinque autoritratti esistenti di Casorati), gli esordi sono documentati da quattro dipinti di stile verista del suo periodo napoletano (1908-1911): “Ritratto della madre”, “Vecchie comari”, “Le ereditiere” e “Persone”.

CASORATI- Le vecchie comari (1908)

Tra i rari paesaggi dipinti sono presenti in mostra alcuni scorci valdostani “Saint-Nicolas” (1925) e “Dormiente davanti al Cervino” (1960). Come pure il disegno a matita “Angeli sul Monte Bianco.Felice Casorati – afferma l’Assessore Jean-Pierre Guichardazè un artista significativo per la Valle d’Aosta e vorrei ricordare che due opere di questo maestro sono presenti nelle collezioni d’arte regionali del Castello Gamba, Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Châtillon. Si tratta del dipinto “Paralleli II” del 1949 e di un paesaggio, “Saint-Nicolas” del 1925”.

CASORATI- Saint-Nicolas
CASORATI- “Dormiente davanti al Cervino
FELICE CASORATI- “Angeli sul MOnte Bianco”

Tra i capolavori esposti troviamo anche “Maria Anna De Lisi” (1918), “Tiro al bersaglio” (1919), “Le due sorelle” (1921), “Donne in barca” (1933, che è l’immagine simbolo della mostra) e “Testa gialla” (1950).

CASORATI- “Donne in barca”
Alberto Fiz con “Testa gialla”

AI teatro della pittura è dedicata una sala nella quale sono esposti per la prima volta oggetti provenienti dallo studio di Casorati che compaiono nei suoi dipinti, in particolare l’astrolabio, l’elmo e il busto in gesso. Vi sono, inoltre, esposti i bozzetti di scene teatrali realizzati dall’artista a partire dagli anni ‘30 del Novecento, quando lavorò per importanti teatri come La Scala.

Daria Jorioz
Pannelli monocromatici

In mostra anche alcuni inediti, come i due pannelli monocromatici di porte con grafismi di grande raffinatezza che appartenevano al figlio dell’artista, Francesco. E, poi, due dipinti, «Ragazza nuda di schiena» e «Natura morta», esposti l’ultima volta nel 1954. Per il disegno inedito «Fanciulla dormiente», infine, sia Daria Jorioz che Fiz sono concordi nel farne risalire l’ispirazione al celeberrimo «Il Cristo morto» del Mantegna.

La mostra sarà aperta al pubblico fino al 7 aprile 2024. Orario di apertura: dal martedì alla domenica, dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 18. Chiuso il lunedì.

La mostra è accompagnata da un catalogo in italiano e francese edito da Gli Ori, con saggi critici di Alessandro Botta, Luigi Cavallo, Alberto Fiz, Daria Jorioz, Luca Motto, Patrizia Nuzzo, Francesco Poli, Sergio Risaliti, in vendita in mostra al prezzo di 36 euro.

Alberto Fiz e “Tiro al bersaglio”

Le opere in mostra provengono da istituzioni pubbliche e private tra cui la GAM-Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea e la Fondazione Guido ed Ettore De Fornaris di Torino, il Mart-Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, gli Archivi Teatro e Museo alla Scala di Milano, i Musei Civici di Verona-Galleria d’Arte Moderna Achille Forti, la Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi di Piacenza, la Collezioni dei Musei Civici Fiorentini – Collezioni del Novecento, la Galleria d’Arte Moderna Paolo e Adele Giannoni, le Collezioni d’arte contemporanea della Regione autonoma Valle d’Aosta, il Gruppo Tim-Collezione Olivetti di Torino e la Rai.

Ragazza di Pavarolo
Le due sorelle

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