Il 23 agosto 1944 il villaggio di Trois-Villes, a Quart, venne dato alle fiamme dai nazi-fascisti per rappresaglia alla cattura di due militari del posto di guardia di Nus e al ferimento di altri due, da parte dei partigiani della 13^ banda Emile Chanoux. Facendosi scudo della popolazione civile sequestrata dai villaggi sottostanti, la zona, dove operava la banda, fu rastrellata con l’uccisione di quattro partigiani.
Per ricordarlo cinquant’anni fa, sullo sperone antistante al villaggio, è stato posto un monumento progettato dagli architetti Beker-Berlanda-Martinazzi, sotto il quale, nel pomeriggio del 31 luglio 2015, si è svolto il concerto “resistente” de L’Orage, inserito nella rassegna “Aosta Classica”. «Mentre salivo qui– ha esordito il leader del gruppo Alberto Visconti– mi divertivo a immaginare io e i miei amici parte di una brigata partigiana, perché sono sicuro che avremmo saputo da che parte stare. Ma, in realtà, noi, rispetto a loro, siamo già vecchi, perché si trattava di ragazzini che oggi vedreste ai concerti di Fedez, e, invece, quella volta salirono in montagna prendendo sulle loro giovani, e magari gracili, spalle il destino dell’Italia.»
Una parte del concerto è stata, quindi, dedicata alla rivisitazione delle canzoni che i partigiani cantarono, spesso rimaneggiando i testi di canti esistenti. Come nel caso delle celeberrime “Bella Ciao” (la musica è presa una canzone delle mondine) o “Fischia il vento” (in cui Felice Cascione adattò un testo alla melodia russa “Katjuša”). O, ancora, “Il bersagliere ha cento penne” (in origine canzone alpina).
Originale sembra, invece, essere “Le tre bandiere” (“Bandiera nera non la voglio no…”) interpretata con Liliana Bertolo e Sandro Boniface. E’ stato, tra l’altro, proprio il padre della Bertolo, Fernando, partigiano della banda di Vertosan, a far crescere nella famiglia Boniface l’avversione viscerale per tutti i pensieri unici.
La coppia, da sola, ha cantato “Oltre il ponte”, uno dei canti scritti dopo la guerra, rifacendosi allo stesso spirito. E’ stato questo l’altro filone seguito da L’Orage nell’occasione, con magistrali arrangiamenti di “The partisan” (adattamento di Leonard Cohen di “Complainte du partisan”), “Il partigiano John” degli Africa Unite e “Le storie di ieri” di De Gregori (grido d’allarme contro il neofascismo).
Il testo di “Oltre il ponte” è stato scritto da Italo Calvino, che, con il Beppe Fenoglio di “Appunti partigiani” e “Il partigiano Johnny”, è stato citato più volte da Visconti.
“E pensò– ha concluso, leggendo lo scrittore albese- che forse un partigiano sarebbe stato come lui ritto sull’ultima collina, guardando la città e pensando lo stesso di lui e della sua notizia, la sera del giorno della sua morte. Ecco l’importante: che ne restasse sempre uno… I’ll go on to the end. I’ll never give up.”