Anche se sembra impossibile, anche Mike Bongiorno è morto. «Nell’ultimo controllo medico che ho fatto mi hanno dato 17 anni in meno della mia età anagrafica. – aveva confessato due anni fa- E nella mia famiglia, da parte di mia mamma, sono tutti arrivati a 99 anni, per cui ho ancora molti anni da vivere.» E’ deceduto, invece, la mattina dell’8 settembre 2009, all’età di 85 anni, per un infarto fulminante a Montecarlo.
Giusto due anni prima, il 7 settembre 2007, gli era stata assegnata ad Aosta l’onorificenza di “Ami de la Vallée d’Aoste” quale segno di gratitudine per il profondo amore per le montagne valdostane, e, in particolare, per Breuil-Cervinia e il Cervino, dove era solito sciare. «Cervinia è la mia seconda patria», era solito dire.
Fu proprio in cima al Cervino che, a metà degli anni Settanta, girò il celebre spot pubblicitario della “Grappa Bocchino” in cui lanciò lo slogan “sempre più in alto”. «Ho scoperto la Valle prima della Seconda guerra mondiale.- raccontava- Avevo 16 anni e venivo a sciare in pullman. La mamma mi dava 10 lire che mi servivano per salire con la funivia, appena inaugurata, solo per la prima discesa . Per fare la seconda dovevo risalire a Plan Maison a piedi. Dopo le avventure della guerra sono andato a lavorare negli Stati Uniti, ma il mio sogno era riprendere a sciare. Per cui quando nel 1953 sono tornato in Italia sono subito venuto in Valle d’Aosta, e da allora, per anni, ho sciato qui una media di 50 chilometri a weekend. Ho visto nascere piste e funivie, per cui mi sento a pieno titolo cittadino valdostano».

Cittadino onorario di Valtournenche (il comune valdostano di cui Cervinia è una frazione) Mike lo era divenuto a tutti gli effetti nel 1999.
“In riconoscimento- era stata la motivazione- dell’attaccamento e della fedeltà da lui dimostrate a questi luoghi e alla gente di questo paese, con una frequenza ed una intimità ininterrotta dal dopoguerra ad oggi”.
In Valle d’Aosta viveva, poi, il giornalista torinese Mario Pogliotti, per molti anni caporedattore della sede Rai di Aosta, che con Bongiorno aveva mosso i primi passi nella televisione italiana.
«Nei primi anni Cinquanta – mi aveva raccontato Mario- Mike era sposato con una cantante lirica americana e lavorava a New York per un’emittente radiofonica della “Buitoni” che si rivolgeva agli italiani di New York. Per conto di questa radio veniva tutti gli anni in Italia a raccogliere i saluti dei parenti degli emigrati che poi trasmetteva a New York. Per farlo usava uno dei primi registratori portatili, un “Nagra”, che aveva una manovella che regolava l’avanzamento della bobina, per cui, quando intervistava dando i giri di manovella, sembrava quasi un gasista. Esordimmo insieme in televisione nel 1954 con il programma “Arrivi e partenze” che fu il primo rotocalco “rosa” della televisione italiana. Proponeva interviste a personaggi famosi di passaggio nelle grandi città. Bongiorno conduceva da Milano, Armando Pizzo da Roma ed io da Torino».
LE VIGNETTE SONO DI ROBERTO MANGOSI e LINO GIUSTI
Anche se ci ho scherzato sopra, volevo sottolineare:
nel suo piccolo, è stato un grande. Un pezzo di televisione che se n’è andato.
Sarà per questo che mi fa lo sfarfallio? 😉
ChaoLin