Dal 9 al 13 settembre si è tenuta a Mantova la tredicesima edizione del “Festivaletteratura”: cinque giorni di incontri con autori, reading, spettacoli teatrali e musicali che anche quest’anno sono stati premiati da un grande successo di pubblico. E’ il segno dell’originalità della formula e della qualità e della varietà delle offerte di un Festival che- ispiratosi al celebre Festival di Hay-on-Wye, nel Galles- ha dalla sua il fascino di una sede, Mantova, a misura d’uomo, che ospita gli eventi in programma in alcuni dei suoi edifici a maggiore valenza storico-artistica (Palazzo Ducale, Palazzo del Mago, Teatro Bibiena, Palazzo della Ragione, Palazzo Magnaguti, etc.).
Accanto ai grandi nomi (quest’anno ci sono, tra l’altro, stati i ritorni di Luis Sepulveda e del premio Nobel Nadine Gordimer), ci sono stati spettacoli creati appositamente (come quello di Mauro Pagani) e appuntamenti insoliti (come i comizi in Piazza Mantenga in cui sono stati riproposti discorsi di grandi del passato, quanto mai attuali, su maldicenze, sacrificio dell’Io, regicidio, i diritti delle donne e la scuola).
«Ogni anno c’è tantissima carne al fuoco, forse troppa.– ha spiegato il libraio Luca Nicolini, uno dei creatori della manifestazione- Ma siamo soliti dire che è meglio che una persona vada via da Mantova col rammarico di quello che non ha visto che, piuttosto, col piacere di quel che ha visto. In fondo è un modo di mantener viva la curiosità su una manifestazione che è nata e vive sull’entusiasmo: nostro, del pubblico e, soprattutto, di centinaia di volontari che sono un po’ il cuore e il sale del Festival.»
