Raggiungere i 1820 metri di altezza di Chamois è una piacevole avventura. Che si può affrontare nel modo più disagevole, inerpicandosi lungo la storica mulattiera che copre i 700 metri di dislivello che separano Buisson, una frazione di Antey-Saint-André, da Chamois, o, più comodamente, prendendo la funivia che impiega 5 minuti.
Se avventura deve essere, ha pensato Giorgio Li Calzi, avventura sia anche per la musica che ha programmato per il festival “ChamoiSic” (è un gioco di parole che sta per Chamois Music), svoltosi dal 23 al 25 luglio, di cui il musicista torinese è direttore artistico. «Ci vengo da anni– spiega- ospite di Antoine Casarotto, un torinese che che si è trasferito quì per amore della montagna. Lo scorso anno ho fatto un concerto nella saletta comunale con il cantautore Carlo Pestelli. L’indomani il sindaco mi ha chiesto se gli organizzavo una situazione musicale alternativa alle solite cose.» E’ nata così “ChamoiSic”, per la quale Li Calzi ha sfruttato le sue conoscenze e curiosità di musicista di lungo corso con esperienze variegate e grandi successi nel campo dei jingles pubblicitari, soprattutto per la Fiat (“nel 1992, con Italia 57, ho vinto un premio per il miglior jingle dell’anno per la Tipo”). Si è iniziato alle 18,30 del 23 con l’esibizione in piazza di «Al JazZeera», il gruppo che suona jazz con l’energia del rock formato dal sassofonista valdostano Manuel Pramotton con Federico Marchesano (contrabbasso) e Donato Stolfi (batteria). Alle 20,30 è stata la volta del duo dei veterani Gianni Coscia (fisarmonica) e Gianluigi Trovesi (clarinetti). Un concerto “frizzante”, sia per la temperatura assai poco estiva che per il loro collaudato humor che ha reso ancor più godibile la loro lodevole ricerca delle radici musicali popolari che secondo Umberto Eco, compagno di banco di Coscia, grazie ad “un’attenzione veramente nuova al folklore italiano…rende popolare la musica colta e colta la musica popolare.”
Alle 18,30 del 24, sempre nella piazza di Chamois, è stata la volta della sintesi tra musica elettronica, rock e improvvisazione jazz del «Giorgio Li Calzi Sync», che, oltre a Li Calzi alla tromba, comprende Karsten Lipp alla chitarra, Federico Marchesano al basso e Donato Stolfi alla batteria. Un percorso simile al loro caratterizza da anni la musica del trio viennese “Radian” (Stefan Németh alla chitarra, John Norman al basso, Martin Brandlmayr alla batteria) che alle 20,30 hanno tenuto a Chamois uno dei loro rari concerti italiani. La rassegna è stata chiusa alle 15 di domenica dal Quartetto d’Archi di Torino (Gianluca Turconi e Umberto Fantini al violino, Andrea Repetto alla viola, Manuel Zigante al violoncello) che al lago Lod ha eseguito brani di Webern, Bartok e Debussy. Il tutto, completamente gratuito, è stato reso possibile dall’aiuto dell’amministrazione comunale, dall’assessorato regionale alla Cultura e dall’associazione «Insieme a Chamois».