E’ stato di parola Max Gazzè. «Suonare a contatto con la natura– aveva detto, prima del concerto del 5 luglio ai 1700 metri Plan Belle Crete di La Salle,- sarà una bellissima esperienza, anche perché la musica è un tentativo dell’uomo di imitare i suoni della natura. Altra cosa bella della musica è che si adatta al contesto in cui nasce, in particolare per uno come me che quando suona è abituato a interagire intensamente con l’esterno. Questo renderà sicuramente unica l’esibizione in un posto bellissimo.»
Detto fatto, il concerto, inserito nell’ambito della rassegna Musicastelle Outdoor, è stato in un happening festoso, favorito dalla bella giornata, dall’incantevole vista sulla catena del Monte Bianco e dalla disponibilità di un pubblico di oltre 1000 persone. Anche loro si sono, infatti, dovuti “adattare” alla follia organizzativa di chi aveva deciso di mettere a disposizione, per raggiungere il posto, solo tre navette da nove posti, con conseguenti lunghissime attese di una corsa utile e chilometriche file di auto di chi ha cercato di raggiungerlo autonomamente.
Un posto decisamente non sotto casa, che ha ospitato l’ennesima tappa del “Sotto casa Tour” del cantautore romano con cui dal 1° giugno sta girando in lungo e largo l’Italia con Cristiano Micalizzi (batteria), Giorgio Baldi (chitarre), Clemente Ferrari (fisarmonica) e Dedo (fiati e percussioni).
E’, sicuramente, un periodo d’oro per Gazzè, anzi di platino, visto che “Sotto casa” ha ottenuto il disco di Platino per oltre 30.000 download digitali. E’, anche, un’ulteriore dimostrazione di quello che la “musica può fare”, visto che lo ha aiutato ad uscire dal tunnel della depressione seguita alla fine del rapporto con la moglie. «È stato un momento traumatico, che mi ha creato non pochi problemi in una vita già di per sé complicata.– ha confessato- Ho vissuto questa separazione come un lutto dopo 20 anni di convivenza, 15 di matrimonio e tre figli.» Un “lutto” che, inevitabilmente, compare in molti testi del cd, ideati con il fratello Francesco: da “E Tu Vai Via” a “Con chi sarai adesso”.
In questo frangente lo hanno aiutato anche l’ironia ed eleganza che caratterizzano una carriera quasi trentennale, iniziata in Belgio (dove ha vissuto da giovane) e che in Italia lo visto arrivare al successo nel 1998 con la canzone “Vento d’estate” ed il cd “La favola di Adamo ed Eva”. Qualità che gli hanno permesso di coinvolgere il pubblico di La Salle, anche grazie all’escamotage dell’estrazione a sorte, da parte dei bambini, della scaletta attraverso una serie di bigliettini messi nella custodia del trombone. Tra le canzoni estratte tutti i successi storici, da “Il timido ubriaco” a “Il solito sesso”, da “Cara Valentina” a “Mentre dormi”, e, naturalmente, le hit dell’ultimo album, “I tuoi maledettissimi impegni” e “Sotto casa”(cantata coi bambini) , in cui è riuscito a far passare concetti belli tosti come l’incomunicabilità e l’alienazione. «Attraverso le canzoni- ha spiegato- vengono spesso lanciati messaggi importanti, come nel caso di “Imagine” di John Lennon che è un invito ad interpretare la vita in modo diverso. E’ un modo diverso di veicolarli, rispetto alle sole parole, che ti fa sentire una certa responsabilità, ed in cui, per rendere gli argomenti più “passabili”, io spesso faccio ricorso all’ironia.»
bello