Dal 1974 il Premio Tenco è un riconoscimento alla carriera di artisti che hanno dato un apporto significativo alla canzone d’autore, italiana ed internazionale. Nonostante l’indiscusso prestigio, da qualche anno sono sempre più numerose le voci critiche verso un meccanismo di selezione e premiazione che sembra non al passo dei tempi. Ricordiamo, per esempio, lo scorso anno Michele Monina scrivere su Il fatto quotidiano che “se questo è davvero il meglio che passa il convento, beh, allora c’è davvero da perdere ogni speranza.” E anche nei resoconti più moderati, come quello di Marinella Venegoni su La Stampa del 25 ottobre 2015, si evidenzia “il problema del rinnovamento” di una “platea soprattutto over 50, così come la congrega del team, e ospiti di riguardo” e del timore di Samuele Bersani che “non diventi una riserva indiana.”
Un po’ quello che ha spinto la cantautrice valdostana Naif Herin a scrivere una canzone, inserita nel suo ultimo cd “Metamorfosi”, che, significativamente, si intitola “Tenco è morto”, il cui video (realizzato dal collettivo TooGeniusFreaks) è stato pubblicato sulla sua pagina Facebook il 24 ottobre in concomitanza con la serata che ha chiuso, a Sanremo, la 39sima edizione del Tenco.
Nel video la cantautrice appare in abiti maschili e con tanto di ciuffo e barba al pianoforte con l’inserto di sporadici spezzoni mentre si aggira con aria contrita per i viali del Cimitero Acattolico di Roma. Il messaggio è ancora più chiaro nel teaser che lo ha preceduto il cui significativo sottotitolo era “3 regole per essere cantautore (di successo)”. «Per gli addetti al settore sembra che bisogna essere prima di tutto un uomo.- spiega- Poi se si ha il ciuffo, la barba da hipster e l’aria contrita da filosofo è meglio. E’ diventato uno stereotipo rispettato anche quest’anno con il duo milanese La Scapigliatura che ha vinto la Targa Tenco come miglior opera prima. Da morto, poi, sei perfetto.»
Non a caso il ritornello della canzone recita “Tenco è morto e noi ne siamo la prova vivente”, dove il “noi” si riferisce alle nuove generazioni di cantautori e, soprattutto, cantautrici invano “in cerca di attenzioni” da parte del Premio. Come la stessa Naif Herin che non è mai stata selezionata da un sistema di candidature «che è sempre stato piuttosto oscuro a noi mortali.» “Le emozioni non pagano mai in denaro”, continua la canzone, ma, in ogni caso, “la musica non mente mai e tu sarai scoperto.”
«Siamo soprattutto noi donne ad essere tagliate fuori da questo sistema che è diventato vecchio perché autoreferenziale e reverenziale e, quindi, antiartistico, perché non c’è quel rinnovamento che è alla base dell’Arte.»
Per “maschilizzarsi” nel video Naif Herin si è sottoposta ad un trucco laborioso da parte di Natascia Lapiana. «La cosa più fastidiosa è stato il dolore che ho avuto per giorni a causa delle fasce restrittive che ho dovuto mettere sui seni per farli appiattire. E’ stato un annientare la femminilità che, in fondo, è po’ quello che fa il Premio Tenco e con lui, il settore “d’autore” italiano. Vorrei che l’arte fosse libera da schemi, vorrei che i cantautori fossero più coraggiosi, vorrei liberare la musica dalle fasce stringenti che la limitano fino a farla soffocare.»
Le foto sono di Federica Ikka Mirabelli.
TENCO E’ MORTO
Dimmi quanti anni hai? Siamo penne senza inchiostro e senza cielo
dimmi in cosa credi e se ci credi ancora, dimmi cosa ascolti e ti dirò chi sei.
dimmi quanti anni hai? Come se le tue fatiche fossero un pregio
dimmi se ci credi ancora e se ci vivi, ci crediamo onnipotenti e non lo siamo
Tenco è morto / e noi ne siamo la prova vivente, vivente
Tenco è morto / e noi ne siamo la prova vivente
Dimmi quanti anni hai? Le comete non le insegui più da troppo tempo ormai
dimmi cosa sei disposto a perdere, le emozioni non pagano mai in denaro.
Tenco è morto /e noi ne siamo la prova vivente,
Tenco è morto / e noi ne siamo la prova vivente
Alzo le mani al cielo, mi autodenuncio, ci chiamano cantautori
e invece siamo cantanti in cerca di tesori, siamo soltanto passanti in cerca di attenzioni,
e di una storia da raccontare, un amore da amare, un dolore da avere
Alzo gli occhi al cielo, mi autodenuncio, ci chiamano cantautori
e invece siamo amanti in cerca vespai, siamo soltanto fetenti in cerca di guai,
e di una storia da raccontare, un amore da amare, un dolore da avere
e niente di più perché
Tenco è morto / e noi ne siamo la prova vivente, vivente
Tenco è morto da tempo / e noi ne siamo la prova vivente,
Dimmi quanti anni hai? Quanti ne hai vissuti,quanti son passati senza che te ne accorgessi
dimmi se hai amato mai qualcun altro oltre te stesso, perché la musica non mente mai e tu sarai scoperto.