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Arte

L’happening “Le s-omo servadzo” al Bobolab di BOBO PERNETTAZ

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Uomo o ominide leggendario che preferiva vivere a contatto con la natura e lontano dalla società, l’uomo selvatico è presente in molte tradizioni popolari italiane sotto diversi nomi. In Valle è le s-omo servadzo cui è dedicata l’esposizione che si terrà da oggi (12 agosto) al 31 agosto nel laboratorio di Bobo Pernettaz in via Voison 9.

1 locandina servadzo.jpg«Oggi selvaggio è chi resiste alla dittatura dell’istante.- spiega Bobo- Chi non appartiene a nessuna tribù, come quelle di chi, indossando giacca e cravatta, gioca coi nostri soldi affossando nazioni. Selvaggio è chi ragiona con la propria testa, muovendosi in autonomia.» L’iniziativa culturale, che ne celebra “la possibile esistenza o resistenza”, nasce dall’incontro di tre “selvaggi” valdostani: il “sarto di legni esausti” Bobo Pernettaz, il musicista e scultore Cesare Marguerettaz e il giornalista e scrittore Enrico Chicco Martinet.

“Selvaggia” è anche la sede, il Bobolab, dove le loro opere e poesie saranno esposte (dalle 9 alle 12 e dalle 15 in poi), messo a punto da PM impianti elettrici e Tendart, che, con la Tipografia Testolin, costituiscono gli sponsor dell’iniziativa.

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Sono, inoltre, in calendario tre “venerdì servadzi” in cui, a partire dalle 18, vi si terranno una serie di “incontri di pensiero”, che vogliono essere degli happening giocosi in cui mescolare gente, abilità e punti di vista. Si inizierà oggi (12 agosto) con Marinella Vaula, direttrice della rivista Images, che tratterà de “La casa dell’omo servadzo” e Giuseppina Marguerettaz che parlerà di “Cosa mangiava l’omo servadzo”. Il tutto con l’accompagnamento musicale dei Laripionpion. Il 19 agosto sarà Cesare Marguerettaz a descrivere “L’omo servadzo” con la musica di Alberto Faccini (contrabbasso) e Mara Maccario (voce), mentre Amedeo Bologna e Andrea Stevenin presenteranno i rispettivi romanzi: “Il suono di una mano sola” e “L’ultimo kampari”. Il 26 agosto, infine, il giornalista de La Stampa Chicco Martinet disserterà de “L’omo servadzo e la City” e Serenella Venturini de “L’amore libero e quello servadzo” con l’accompagnamento musicale di Evelyne Parouty. L’ingresso all’esposizione e ai “venerdì servadzi” è libero.

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