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Arte Valle d'Aosta

“Eva e le altre”, l’atto di accusa verso l’universo maschile di PATRIZIA NUVOLARI

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1 locandina 67037.jpgPer capire la mostra “EVA e le altre” dell’aostana Patrizia Nuvolari basta leggere la frase di Giulia Gualandrini che accoglie i visitatori: “Adamo…ascolta queste mie parole crude e guarda dentro te, se ne hai coraggio.” La messa in discussione della rappresentazione maschile della donna, che è il fil rouge della mostra ospitata nella chiesa aostana di San Lorenzo, si trasforma, infatti, in un atto d’accusa verso l’uomo.

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Emblematico il quadro in cui una giunonica Eva/Patrizia Nuvolari, che richiama la Madonna del latte di Jean Fouquet, ha in mano la testa mozzata di un Adamo. «Chi di lama ferisce di lama perisce.- spiega l’artista aostana- Solo che la mia è una lama simbolica, uso il linguaggio espressivo per riappropriarmi della Storia, e, attraverso questa, della mia vita.»

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Ecco, quindi, i tre quadri in cui Giuditta fa fuori la storia al maschile, mozzando, al posto della testa di Oloferne, quelle di Stalin, Hitler e, per rimanere in Italia, quelle di Mazzini, Cavour e Garibaldi. O, ancora, la ninfa Pasifae che ha sullo sfondo il toro bianco, che l’ha montata, squartato. O Arianna che fa del Minotauro una bistecca alla fiorentina. O Leda che cucina il Cigno/Zeus che l’ha sedotta. «Ci avete relegato in cucina e noi dalla cucina partiamo per la nostra riscossa.- continua la Nuvolari- I femminicidi e le violenze sul web sono un segno di un rigurgito di arretratezza che porta a consolidare certi ruoli e la donna a pagare un prezzo sempre troppo alto.»

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Più poetica la serie di quadri “La solitudine di Penelope” che simboleggia la condizione in cui la donna è stata storicamente lasciata dall’uomo in cerca di affermazione personale. «Per realizzare questo progetto sono ricorsa alla “fotopixura”, unendo, con Photoshop, fotografia e pittura, i due linguaggi tradizionali che ho sempre usato. Trasformata in pixel ed ingrandita la pittura, accostata alle foto di alcune studentesse aostane, perde di matericità e diventa qualcosa di astratto, con un margine di sorpresa che non ho quando dipingo. Credo di aver, così, trovato una mia cifra chiara e riconoscibile

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La mostra, organizzata dall’Assessorato regionale dell’istruzione e cultura, rimarrà aperta fino al 20 novembre con apertura dal martedì alla domenica dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 18.30. L’ingresso è gratuito.

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