«Per essere qualcosa di vivo la canzone in francese e francoprovenzale deve, deve essere in sintonia con quello che siamo oggi in Valle, esprimendo contenuti, emozioni e sentimenti attuali. A quando un rap o un rock valdostani?» Se lo chiedeva anni fa Magui Betemps, la più grande cantautrice valdostana in lingua francoprovenzale. La risposta l’hanno data il 6 maggio i partecipanti al concerto Patoué eun mezeucca, tenutosi al Teatro Splendor di Aosta nell’ambito della Saison Culturelle.
Nata nel 2013 come associazione fortissimamente voluta dal cantautore Philippe Milleret, Patoué eun mezeucca da allora porta avanti un progetto di valorizzazione della canzone in lingua franco-provenzale, cercando di adattare la “Lenva” “a qualsiasi tipo di musica: dal canto popolare al blues, dal rock allo ska.”
«Lo scorso anno, essendosi trasferito in Svizzera, Milleret ci aveva chiesto di gestire con l’Orage la parte amministrativa dell’associazione.– ha raccontato Remy Boniface– Per questo concerto ci siamo occupati anche della direzione artistica, proseguendo il discorso iniziato lo sorso anno con lo spettacolo in ricordo di Magui, rivedendo in chiave rock o comunque con armonizzazioni fatte da L’Orage altri brani in patois. In più questa volta abbiamo avuto l’idea di mischiare le carte, facendo cantare alcuni pezzi da interpreti diversi da quelli originali.»Ecco, per esempio che Erik Bionaz e Christian Sarteur hanno interpretato “Mersì Bondjeu” e “Tsansòn drola” di Luis de Jyaryot. E quest’ultimo si è, a sua volta, cimentato in “Foura da boura” di Sarteur. O, ancora, Milleret ha interpretato “Comme na Fita”, versione in patois di “Come una festa” de L’Orage (dei quali il cantautore di Fenis ha funto nell’occasione da chitarrista, a formare i Millerage, come qualcuno li chiamati).
La folta scaletta comprendeva una quindicina di brani arrangiati da L’Orage per vari interpreti ed una parte centrale in cui c’è stata l’ospitata del Coro Sant’Orso (che ha proposto un brano di Maguì Betemps ed uno di Don Domaine) ed, in ensemble ridotti, si sono esibiti Bionaz, Sarteur, i Trouveur Valdotèn, Yvette Buillet e Luca Moccia in una bella versione (in duo con Vincent Boniface) di “Queun Casinò” di Enrico Thiebat.
Dalla serata sarà tratta una trasmissione televisiva per Rai VdA ed un cd che fisseranno un momento importante della musica in “Lenva” valdostana che, grazie all’impegno di una band di valore assoluto come L’Orage, è stata traghettata dall’età dell’innocenza a quella della consapevolezza del suo valore e dei suoi valori, con protagonisti valorizzati da una “Lenva” musicale moderna con mille riferimenti ma radici ben piantate in Valle. «Per noi è stato un grande sforzo che ci ha occupati per due mesi.- ha confermato, infatti, Remy- Coordinare tutti e tutto è stata abbastanza dura, ma il risultato ci sembra buono. D’altronde è finché ci sarà gente che ha voglia di lavorare su questi brani, attualizzandoli, che la salute della canzone in patois sarà buona.»
SCALETTA
1) Tsansòn di soque (Liliana e Maura)
2) Fouà ou veladzo (Maura)
3) La viéille mèizòn (Erik Bionaz)
4) Tsansòn drola (Christian Sarteur)
5) Qué t’arrevà (Luis e Visconti)
6) Lleu l’attèn (Philippe Milleret)
7) Li djor pi bèi (Trouveur Valdoten)
8) Lo lengadzo di Joué (Erik Bionaz)
9) Queun Casinò (Luca Moccia)
10) Rapellade.Vò (Yvette e Philippe)
11) Gréla djalà (Christian Sarteur)
12) Pappagràn (Coro Sant’Orso)
13) Comboé (Coro Sant’Orso)
14) L’Inarpa (Philippe Milleret)
15) Comme na Fita (Philippe Milleret)
16) Te raiss (Maura)
17) Foura da boura (Luis)
18) La fenna consolaye (Luis)
19) Lo partidjan è…(Yvette)
20) Mersì Bondjeu (Erik Bionaz)
21) L’écoulla (Vincent -Lilliana)
BIS
22) La Dézarpa (Tcheut)