Dopo il trionfale debutto del 4 novembre, al Landestheater di Linz si susseguono le repliche del “Rigoletto”, e, ogni volta, l’esito è lo stesso: la Großer Saal, capace di 2000 spettatori, piena, con ovazioni a scena aperta e, al termine, ripetute chiamate in scena. Particolarmente acclamato è il baritono valdostano Federico Longhi nel ruolo del protagonista.
«Dopo la prima,- racconta- il sovrintendente del teatro mi ha abbracciato felice e detto che tutti, dal direttore d’orchestra Martin Braun ai coristi, sono contentissimi di avermi avuto a Linz. E in conferenza stampa il regista, il tedesco Andreas Baesler, si è complimentato per come per un mese e mezzo, quanto è durata la preparazione, ho ripetuto fino allo sfinimento le scene senza mai lamentarmi, affrontandole, anzi, ogni volta con lo sguardo affascinato e curioso che hanno i bambini quando scoprono il mondo.»
Baesler ha trasportato l’opera dalla Mantova del XVI secolo ad una moderna New York con tanto di Trump Tower ed elezione di Miss Universo, Duca di Mantova con ciuffo biondo, il sicario Sparafucile meccanico e sua sorella Maddalena abbigliata da rockstar degli anni che furono. Suddividendo, poi, la scena in due piani sovrapposti che simboleggiano gli alti e bassi della vita di tutti giorni. Come, per esempio, la rosea gabbia che racchiude il mondo sentimentale di Gilda, la figlia di Rigoletto, che contrasta con l’oscurità sottostante dove il Duca trama la seduzione che la condurrà alla perdizione e morte.
Il Rigoletto di Longhi è un gobbo e joker part time, perché nel privato, nel quale “tutto al mondo è tal figlia per me”, si immalinconisce e curva per il peso di una vita falsa. «Rigoletto è il ruolo che noi baritoni sogniamo quando iniziamo la carriera.- ammette- L’impegno è stato notevole sia a livello vocale, perché è un’opera nella quale non puoi mai riposarti, che a livello scenico, perché sgambetto molto e in “Cortigiani vil razza dannata” sono addirittura scaraventato a terra. Per non parlare del peso enorme che il sacco contenente mia figlia morta acquista quando lo trascino sul pavimento in gomma antiscivolo.»
Dopo il 28 e 30 novembre, l’opera verrà replicata tre volte in dicembre (3,11 e 23), 4 volte in gennaio (8, 15, 26 e 30), una volta a febbraio (il 22) e tre a marzo (7, 14 e 20). Per informazioni consultare il sito del Teatro https://www.landestheater-linz.at.
