Gli oltre 19.000 chilometri che separano Aosta dalla Nuova Zelanda si sono ultimamente annullati grazie al filo diretto stabilitosi coi migliori rapper Kiwis (è il nome che i neozelandesi hanno preso dall’omonimo animale che è il loro simbolo: n.d.r.). Il merito è di Nunzio Zurzolo, aostano che ha passato diciassette dei suoi trentanove anni in giro per il mondo. Grazie ai suoi contatti, nel settembre dello scorso anno aveva fatto arrivare alla Cittadella il rapper Raiza Biza. Il 21 febbraio è toccato al ventottenne Joe Blaze, in arte Blaze the Emperor, che, come Raiza, negli anni Novanta è fuggito da Kigali, in Ruanda, per sfuggire al sanguinoso genocidio.
«Dopo cinque anni passati a girare l’Africa con la mia famiglia,- racconta- ci siamo trasferiti in Nuova Zelanda. Prima a Wellington, poi ad Auckland ed infine ad Hamilton. La passione per l’hip hop è nata ascoltando Biggie, ovvero Notorious B.I.G. Ho, quindi, formato il gruppo Beneath The Hype, finché c’è stato l’incontro con Raiza Biza che mi ha messo sotto contratto per la AmmoNation, il suo collettivo/casa discografica. Nel pezzo “Green Land Livin” ho parlato delle mie peripezie e dell’accoglienza che questa terra verde mi ha riservato, facendomi sentire un Kiwi.» Dopo il successo di pezzi come “Leafs” e “Vibrant”, il 12 dicembre scorso Blaze ha pubblicato, con AmmoNation, l’EP “Western Hights“, con la partecipazione di Raiza Biza e Lukan Raisey, che è subito schizzato al primo posto nella classifica iTunes neozelandese.
La sera del 21 lo si è ascoltato ad Aosta per il suo debutto assoluto italiano. «Più che rapper mi considero un’artista, perché, invece di focalizzarmi solo sul fare un disco rap, mi piace creare sentimenti e momenti positivi. La mia musica parla di cose buone e di come potremmo vivere sereni, nonostante i problemi quotidiani, se solo capissimo che siamo tutti fratelli.»
La serata, ad ingresso libero, è stata aperta dall’esibizione di alcuni musicisti locali come i DoubleFlow, Face, Elvis Iacobuta, Stefano Mola dei MoBros e i Plazeta All Stars con Alessio “Impatuan” Patrizi. «Ad Aosta esiste un potenziale immenso in ambito musicale,– conclude Nunzio- con molti giovani talenti che hanno bisogno di spazio e fiducia. Anche perché credo che la musica sia la chiave migliore per aprire una regione considerata “chiusa”, come la Valle, al resto dell’Italia musicale.»
