Consueto, immancabile, bagno di folla per Alessandra Amoroso la sera del 4 aprile al Forum Sport Center di Courmayeur. Oltre duemila fans hanno seguito in stato di eccitazione permanente le oltre due ore della tappa valdostana del suo “10 tour”, che, partito il 5 marzo, dal Palalpitour di Torino, sta registrando ripetuti sold out nei maggiori palazzetti dello sport italiani. «Buonasera Courmayeur», li ha salutati la trentaduenne cantante pugliese. Per subito aggiungere, a scatenare gli entusiasmi: «Come siete educati». Ha, quindi, proseguito parlando del freddo che l’aveva colpita quando era arrivata il giorno prima (ha alloggiato a Le Massif), che si è, poi, trasformato nel tormentone del concerto. «Sono molto felice di essere a Courmayeur perché sto scoprendo delle meraviglie della natura che sono fantastiche. Io non ho mai sciato, e mi piacerebbe farlo. Al massimo ho messo il sedere sullo slittino e mi sono pure stampata per terra, quindi anche no. Però mi piacerebbe un giorno portare qui mia nipote e la mia famiglia, perché è molto bella. E, poi, anche se sono una terrona vicina al mare, mi piace molto la neve, e devo dire che c’è proprio un bello spettacolo. Complimenti!» E’ stato un bello spettacolo anche il suo concerto, con poco meno di trenta canzoni snocciolate con ritmo ed energia sostenuta da un gruppo affiatato, con la ciliegina di “Immobile” cantato a cappella.«”Forza e Coraggio”, che ho messo proprio in chiusura del concerto, è il claim di questo tour.– aveva confidato prima del concerto- Come canto nel brano, visto tutto quello che accade oggi, è tempo di fare la scelta giusta che è quella dell’amore, non dell’odio. “Forza e Coraggio” è il filo che unisce questi 10 anni insieme alla mia Big Family, il mio modo di vivere ogni giorno le cose piccole e grandi che accadono nella vita.»
Per raggiungere, con “un abbraccio lungo quanto tutta l’Italia”, tutte le “Big Family” (come lei chiama i club di fans) ha ideato le 20 tappe in tutte le regioni italiane del “10 Tour” che segue la pubblicazione dell’album con cui ha festeggiato il decennale con 14 inediti. In realtà Alessandra deve attrezzarsi per abbracci molto più lunghi, visto che la fans giunta a Courmayeur da più lontano è stata la trentatreenne brasiliana Lara Batalha Guerra Funes, arrivata il 1° aprile da San Paolo per assistere ai concerti milanesi. «Prima del secondo l’ho incontrata e mi ha detto “Brasil, muito obrigada”.– ricorda- E’ semplice e meravigliosa, e sulle sue canzoni ho studiato l’italiano.»
Da Annecy arrivava, invece, la ventenne Andrea Impoco che in testa aveva legato una delle centinaia di fasce con il nome della cantante. La indossava anche la sessantasettenne Livia, giunta con le sue amiche Teresa e Susanna di Courmayeur. Tra le fans valdostane c’erano anche le sorelle Benedetta e Francesca La Selva, abruzzesi di origine, che hanno incontrato l’Amoroso nel pomeriggio. Con loro c’era la piccola Penelope che ha regalato alla cantante il suo disegno in cui si è effigiata su un palco con la Amoroso, la mamma e tantissimi puntini neri che rappresentavano la folla di fans.
Un vero e proprio “amore” il loro, che, oltre ad essere la parola chiave di cui parla una canzone di “10”, era scritta sulle migliaia di bigliettini caduti, come coriandoli, sul pubblico al termine del concerto. Ne hai altre?, avevamo chiesto alla Amoroso: «Sì che ce ne sono: condivisione, entusiasmo, famiglia e amicizia. Sono parole importanti che non mancheranno mai nella mia vita artistica ed in quella reale.»
Qual’è stato il momento in cui hai capito di aver raggiunto un successo che non fosse quello effimero dei talent? «Non credo che il successo dei talent sia effimero, credo che esistano tanti percorso diversi, ognuno ha il suo a prescindere da quale sia il punto di partenza.» Cosa c’è, secondo te, di nuovo e cosa, invece, di immutato in “10”? «Dieci anni di carriera sono tanti, per cui ho scelto di fare un disco con canzoni inedite che rappresentassero quello che sono oggi. In 10 sono rimasta la stessa, come canto nella prima canzone, ma contemporaneamente c’è una maggiore consapevolezza e la collaborazione con Dario Faini ha portato sicuramente delle novità nei suoni.»
