Undici anni dopo la tappa del “Never Ending Tour” di Bob Dylan, il Parco del Castello del Baron Gamba di Chatillon è tornato ad ospitare un grande evento musicale. La sera del 10 agosto i suoi alberi secolari hanno fatto da cornice alla riduzione per voci, fiati e narratore dell’“Aida” di Giuseppe Verdi curata da da Marco Somadossi e Michele Fioroni.
Accompagnati dal Corps Philharmonique de Châtillon diretto da Stephanie Praduroux, protagonisti sono stati il soprano vercellese Serena Rubini (Aida), il mezzo-soprano svedese Linda Katarina Helena Giotas (Amneris) ed il tenore verrezziese Dario Prola (Radamès).
La voce narrante del ventenne attore aostano Luca Liffredo ha collegato, poi, i brani musicali ed i tre momenti di ballo che hanno visto protagoniste le allieve dell’École de Danse Val de Ballet di Arnad diretta da Ekaterina Dalskaya, con la partecipazione, come soliste, di tre ballerine russe del Young Ballet di Mosca (Anna Sheleg, Evdokia Pavlova e Veronica Brizgalova). La rappresentazione è stata, inoltre, arricchita da effetti scenografici predisposti dal giovane director cinematographer Jean-Marc Garin (che è anche sassofonista della banda di Chatillon). Il tutto con la direzione artistica di Davide Enrietti, che dal 1993 dirige il Corps Philharmonique de Châtillon. «Ho preferito che a dirigere fosse Stephanie– ha spiegato– perché è molto ferrata su Verdi ed ha esperienza nella direzione delle voci. Com’è capitato in passato con Fulvio Creux, continuiamo a dare la possibilità di esibirsi in Valle a quei valdostani che suonano più in giro che qui.» Oltre ad essere la più anziana in Valle (è nata nel 1780), la banda di Châtillon è stata la prima ad organizzare eventi operistici in luoghi suggestivi. Memorabile, nel 2013, la “Traviata” di Verdi, con la direzione del Maestro Creux ai 2300 metri del lago Gabiet. «Questa è stata anche l’occasione per usare finalmente le sei trombe egizie comprate dal nostro maestro Zoppi 50 anni fa. Dopo che lui, che aveva esperienze di Lirica, le aveva usate per concerti con cantanti d’opera, erano rimaste in magazzino e, ogni tanto, le abbiamo affittate al Carlo Felice di Genova che ne è sprovvisto.»
La settantina di musicisti della banda erano rinforzati da due contrabbassiste e dall’arpa di Sara Terzano. «Propongo queste opere perché ho l’impressione che i ragazzi che studiano musica stiano diventando dei semplici solfeggiatori con poca musicalità, per cui l’ascolto delle voci, lasciando che risuonino fino alla fine, non può far loro che bene. E, poi, c’è più musica in una frase di Verdi che in intere composizioni per banda contemporanee.»
E’ stato anche il primo evento della banda senza il suo storico presidente Cesare Dujany, morto nel marzo di quest’anno. «Gli avrebbe fatto sicuramente molto piacere.- ha concluso Enrietti- E sarebbe sicuramente stato in prima fila, com’è stato fino all’ultimo concerto di Santa Cecilia.»
Lo spettacolo, ad entrata libera, è stato organizzato dall’Associazione Sviluppo commercio e turismo Châtillon in sinergia con il Corps Philharmonique de Châtillon ed il sostegno dell’Assessorato al turismo, sport, commercio, agricoltura e beni culturali della Regione Autonoma Valle d’Aosta, del Consiglio regionale della Valle d’Aosta, e dell’Amministrazione comunale di Châtillon.
Molto apprezzata al termine la degustazione di calici di vino valdostano.