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Danza

Ad Aosta i BLACK BLUES BROTHERS, gli acrobati del sorriso.

Dall’entusiasmo e dai calorosi battimani sembrava quasi che la sala dello Splendor di Aosta fosse piena. Invece, a causa delle misure anticovid, la sera del 27 maggio ad assistere allo spettacolo dei Black Blues Brothers c’erano solo una novantina di spettatori. E altrettanti ce ne saranno venerdì 28 maggio. Normalmente sarebbero stati 500. E avrebbero lasciati i posti a sedere per ballare e partecipare alle gag di Ali Salim Mwakasidi, Bilal Musa Huka, Hamisi Ali Pati, Rashid Amini Kulembwa e Seif Mohamed Mlevi, i cinque acrobati kenioti che da anni portano in giro nel mondo spettacoli di grande successo.

Ne è rimasto colpito anche Papa Francesco, in occasione dell’esibizione al Giubileo dello Spettacolo viaggiante e Popolare del giugno 2016 . E il Principe Alberto di Monaco, in occasione della cena di gala dei Rolex Masters di Tennis allo Sporting Club di Montcarlo. O, infine, il Principe Carlo d’Inghilterra che ha lodato il loro “incredibile talento” quando si sono esibiti all’Opera House Theatre di Blackpool per la Royal Variety Performance, il prestigioso evento televisivo di solidarietà che la Famiglia Reale inglese organizza dal 1912 (vi si sono esibiti Beatles, Elton John, Rudolf Nureyev, Stan Laurel e Oliver Hardy). Era il 29 novembre 2020, poco prima che questi “acrobati del sorriso” fossero bloccati dal Covid. Nonostante i lockdown e la chiusura dei teatri hanno, comunque, proseguito la preparazione della nuova produzione “Let’s twist again!”, in attesa di poter riprendere i tour interrotti.

Lo hanno fatto proprio coi due spettacoli di Aosta che in Valle hanno visto il ritorno in presenza del pubblico. Seguendo il copione ideato da Alexander Sunny, allo Splendor i keniani hanno impersonato il personale di un elegante locale stile Cotton Club che, assecondando le bizze musicali di una capricciosa radio d’epoca, si sono scatenati in piramidi umane, limbo col fuoco, salti acrobatici con la corda e nei cerchi. buffi striptease, spassose sfide di ballo e gag esilaranti che in tempi non pandemici avrebbero coinvolto il pubblico sul palco.

Il filo conduttore musicale, che dà il titolo al lavoro è la colonna sonora del leggendario “The Blues Brothers”, il film musicale diretto nel 1980 da John Landis ed interpretato da John Belushi e Dan Aykroyd. Ma si sono potuti ascoltare anche l’iniziale e finale “Dream a little dream for me”, il “Waka Waka”, “Sing sing sing” e una “L.O.V.E.” di Michael Bublè durante la quale hanno abbozzato il corteggiamento floreale di una spettatrice in prima fila.

Il tutto con un’energia esplosiva, un ritmo sostenuto ed una grande comunicativa. Divertire è la loro missione, e anche ad Aosta si può certamente dire: missione compiuta.

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