
Per Franz Kafka il segreto dell’invecchiare bene era il saper mantenere la capacità di vedere la bellezza.
A confermarlo è Gianni Torrione (Aosta 13 febbraio 1933), politico di lungo corso, ma, anche, giornalista, scrittore, poeta, paroliere (ha scritto i testi delle 11 canzoni del cd “Lettera al mondo” musicate da Alearda Parisi Pettena) e, addirittura, artista figurativo, capace di evidenziare, con macchie di colore la “grande bellezza” di umili pezzi di legno.
Consigliere regionale e Sindaco di Aosta, dentro le “stanze di specchi lucenti” della Petite Patrie si è caricato di onori e soddisfazioni, ma, inevitabilmente, anche di un pesante fardello di disillusioni, cui ha reagito dando sfogo alla sua voglia di volare con la poesia.
Sono, così, nate le raccolte “Momenti di parole” (1987), “Parole fuori dal tempo” (1992, premio Città di Lerici 2000) e “Nuvole screziate”.
Non trovando risposte in una “Storia troppo avara di certezze”, per capire Torrione ha deciso di fare da sé, sfruttando la pluriennale esperienza giornalistica.
Dapprima ha scavato nei ricordi personali con il libro “Il profilo della Memoria”.
Poi con “Tàppa lo ba- Buttalo giù” ha indagato, con la serietà del saggista e la passione del giornalista, un anno cruciale per la Valle, il 1946, snodo di fondamentale importanza per capire i decenni successivi.
Ne “Il tempo di Carré” del 2019 ha, infine, trasformato le storie di un gruppo di giovani amici in una lente d’ingrandimento sul microcosmo aostano dei primi anni Cinquanta.