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MUSICA Valle d'Aosta

C’ERA UNA VOLTA (61)- 10 anni fa l’INAUGURAZIONE DEL TEATRO SPLENDOR di Aosta

«Dopo aver aspettato due secoli per aprirla, non vorrei farvi aspettare troppo per farvi entrare in questa struttura.» Con queste parole, poco dopo le 19 del 3 marzo 2013, il presidente della regione Augusto Rollandin ha concluso la cerimonia d’inaugurazione del nuovo Teatro Splendor.

Prima c’era stata l’esecuzione di “Montagnes Valdôtaines” (da parte del coro Viva Voce di Donnas) e i discorsi del sindaco di Aosta Bruno Giordano («la cultura è l’urlo degli uomini in faccia al loro destino – ha detto, citando Albert Camus – e il popolo valdostano ha tanta voglia di gridare») e dell’assessore regionale alle Opere pubbliche, Marco Viérin. E’ seguita la benedizione di don Ferruccio Brunod, che ha sottolineato «l’importanza della costruzione di una nuova cultura che passi per un centro di raccoglimento come un teatro, contrapponendosi alla società attuale individualista ed egoista», ed il taglio del nastro.

Ai 500 intervenuti si sono così aperte le porte della nuova struttura costata, in 15 anni di lavori, 15.102.000 Euro.

La sala principale, che ha una capienza di 500 spettatori, si divide in una platea adiacente al palcoscenico (dove nell’occasione hanno preso posto gli invitati), e, ad un livello superiore, una galleria e due loggiati laterali (riservati a chi aveva dovuto ritirare il biglietto alla Cittadella). L’ampio palcoscenico può variare la conformazione in funzione delle attività sceniche, potendo ospitare una conchiglia acustica per amplificare cori e bande e, nella prima parte, una piattaforma elevatrice per gruppi orchestrali. La struttura è, poi, fornita di una sala multifunzionale che può accogliere una cinquantina di spettatori, vari spazi di comunicazione ed un bar con annesso terrazzo attrezzato.

Esaurita la curiosità sulla sua estetica dominata dal prugna del rivestimento delle poltrone e dal larice di pavimento e pareti, a testare l’acustica del nuovo Splendor hanno provveduto i protagonisti del concerto inaugurale: i valdostani Davide Dugros e dARI e il cantautore friulano Francesco Renga.
«E’ impareggiabile che sia stata la mia voce a risuonare per prima nel nuovo teatro della mia città.– ha confessato Dugros- La sala è bellissima, e, dal palco, l’acustica è perfetta, ma anche chi ha ascoltato dalla galleria mi ha detto che è stato emozionante.» Dugros ha, infatti, aperto il concerto, eseguendo quattro pezzi (tra cui l’omaggio a Dalla con “Caruso”) accompagnato da Simone “MoMo” Riva, Francesco “K” Epiro e Morena Santoro.

«Siamo una band da club, ma abbiamo già accettato la sfida dei teatri– ha detto, invece, Dario Pirovano, il leader dei dARI- E , almeno dal palco, l’acustica sembra ottimale.» Non altrettanto ideale è sembrata, invece, la netta separazione esistente tra la platea e la galleria, dove erano ammassate le loro scatenate fans, che non ha permesso di creare la caratteristica interazione con la Dariforce.

«Questo auditorium è figo», ha sentenziato, infine, Francesco Renga che ha concluso il concerto con il suo Special Trio formato da Fulvio Arnoldi, Stefano Brandoni e Vincenzo Messina. «Ha superato il mio personale test, perché, al di là dell’estetica, è un teatro che suona bene.»

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