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CD NEWS (5) – “L’età dell’oro” de L’ORAGE (2013)

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1 L'Orage- L'Età dell'Oro 46992985748_1724621090_nC’era anche Luciano Rebeggiani tra i fans che il 23 maggiosi sono riversati in massa all’Hiroshima mon amour di Torino per assistere al concerto durante il quale L’Orage ha presentato il nuovo cd “L’età dell’oro”.

Lui il disco ce l’aveva già da un mese. Un pò perché é un grande fan del gruppo valdostano («al termine di una giornata lavorativa, in cui, un pò cotto, faccio le cose in modo quasi automatico, lo metto sempre in sottofondo per darmi la carica»), ma, soprattutto, perché Rebeggiani è il direttore del settore Classica e Jazz di Sony Music. E’ stato lui che, dopo averli ascoltati il 2 febbraio al Palais Saint-Vincent con De Gregori, ha deciso di metterli sotto contratto per la Sony e distribuire questo loro terzo cd che, pubblicato il 21 maggio, è subito schizzato al 28° posto della classifica di iTunes, subito dopo Fabri Fibra ma prima dei Modà.

1 Luciano Rebeggiani IMG_1980«Mi sono esaltato per questa commistione di canzone d’autore con una musica folk fortemente innestata nel rock.- racconta il cinquantacinquenne manager milanese- Li ritengo una delle cose più belle e fresche che mi sia capitato di sentire ultimamente.» Il che, detto da Rebeggiani, è una garanzia. Pur essendo specializzato in classica e jazz, infatti, il suo fiuto gli ha permesso di portare al successo cd e musicisti che si muovono, come L’Orage, nella zone di confine tra i generi. E’ stato così nel 1996 per “Le onde” di Ludovico Einaudi, e, più recentemente, per il cd “Cantabile” di Nicola Piovani. «Qualche anno fa, quando ero alla BMG, ho curato anche l’area della world music, lavorando con gruppi come i Chieftains, e secondo me L’Orage sono ad un livello di eccellenza e non solo in Italia. Adesso vediamo cosa succede con il cd. Ci proviamo, sarebbe un delitto non farlo avendo in Italia una pepita d’oro come loro

1 FB L'Orage 263284_10201305968881036_1369171275_nOro che, non a caso, è evocato anche nel titolo del cd che da una parte gioca con il nome del gruppo (l’or age – l’age d’or), 
dall’altro ricorda un mitico tempo caratterizzato da abbondanza, pace e fratellanza. Uno stato di grazia che si respira anche all’ascolto del cd de L’Orage, in cui una selezione di undici loro “greatest hits” (nove in studio e due live) si fonde perfettamente con due nuovi gioiellini di Visconti: “A Loreley” e “La canzone dell’orecchino (sul sopracciglio)”. «Parlano entrambe d’amore.- spiega il leader del gruppo Alberto ViscontiPiù algido nella prima, scritta diciottenne ispirandomi ad un’antica leggenda e ad una poesia di Apollinaire, più fresco, com’è a vent’anni, nella seconda che è l’ultima composta

1 FB L'Orage 417805_10201305974681181_1368792410_n“La canzone dell’orecchino”, in particolare, è il miglior esempio di quel sentimento del tempo, misto di allegra malinconia e innocente sapienza, che sta sempre più caratterizzando la produzione del gruppo. Lo stesso che ha permesso loro di fare propri i pezzi di Francesco De Gregori nel concerto di Saint-Vincent che nel cd è testimoniato dall’interpretazione live che il Principe fece de “La teoria del veggente” di Visconti. «Quando, qualche settimana fa,- racconta Visconti- siamo andati ad un suo concerto a Cremona per chiedergli il permesso di pubblicarla mi ha detto: “va bene, ve la lascio. Peccato, perché la volevo mettere nel mio prossimo cd.” Il concerto con lui è stato magico anche perché l’avevamo preparato in maniera maniacale in modo da essere pronti a qualsiasi evenienza. Avremmo potuto farlo anche in coma farmacologico. E’ lì che c’è stato il nostro salto di qualità

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Nel cd Visconti ha ricambiato l’onore cantando la sua “Il panorama di Betlemme” in una nuova versione in studio che, nelle sue mutevoli atmosfere, esalta la maturità artistica raggiunta dagli indispensabili soci del cantautore: i fratelli multistrumentisti Rémy e Vincent Boniface, il batterista Florian Bua, il chitarrista Matteo “Memo” Crestani, il percussionista scozzese Ricky Murray e il bassista Stefano Trieste.

Una gioiosa macchina da musica che dopo aver conquistato il pubblico torinese (“noi abbiamo l’impressione che sia successo qualcosa ieri sera all’Hiroshima“, hanno commentato nella loro pagina Facebook), il 24 ha entusiasmato anche al CICIUFESTIVAL di Villar San Costanzo (Cn).

 Eccellenza che si ritrova anche in altre giovani professionalità valdostane che L’Orage ha coinvolto nella realizzazione del cd: dallo studio MeatBeat di Sarre, dove sono state registrate le nuove tracce, alle foto dello Stopdown Studio che impreziosiscono il lavoro grafico di Giuliano Morelli.

Si ringrazia Roger BERTHOD per le foto scattate durante il concerto dell’Hiroshima mon amour.

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