Per riuscire, uno spettacolo su Chisciotte non può che essere visionario e poetico. Lo deve essere ancor più se si intitola “Il cuore di Chisciotte”, lo spettacolo di teatro disegnato di Gek Tessaro, musicato dal vivo dalla Cluster Sfom Orchestra con la partecipazione speciale del sassofonista sardo Gavino Murgia, che il 16 giugno 2023 si è tenuto al Teatro Splendor Aosta per la rassegna Printemps en Musique.
Un mix musicale anche questo visionario nato nell’agosto dello scorso anno dalla mente di Enrico Montrosset, coordinatore della S.F.O.M. di Aosta, per il concerto conclusivo del Summer Camp di Gressoney-St-Jean.
È stata, in particolare, la magia e forza travolgente ed inarrestabile della lettura ad acquistare un ruolo centrale in questa rivisitazione dell’immortale personaggio di Cervantes, in quanto diventa matto a furia di leggere troppo.
“Leggère sono le nuvole in cielo, leggère sono le foglie del melo, leggère sono le piume. Lèggere, invece, è un’altra cosa: è come un uccellino che sbatte le ali e sul tuo cuore si posa.”
Con queste parole il raccontastorie veronese Gek Tessaro ha iniziato uno spettacolo nel corso del quale ha fatto rivivere le imprese picaresche del cavaliere errante con rime non banali ed immagini, proiettate su uno schermo da una lavagna luminosa, create di getto dall’uso che le sue dita veloci hanno fatto di decine di bottigliette di colori, pennelli, spatole, lucidi.
Un “action painting“, che, a seconda del disegno, prendeva forma per trasformarsi subito in qualcosa d’altro.
Il fil rouge dello spettacolo, alla cui regia ha collaborato Lella Marazzini, sono stati i cuori in viaggio.
A cominciare dal cuore dei matti, il tema donchisciottesco per eccellenza, in cui l’inutilità del combattere contro i mulini a vento si accompagna alla bellezza dell’ostinazione, pur nella consapevolezza dell’impossibilità di vincere.
E, ancora, il tema dell’onestà, dell’etica, del viaggio e della scoperta, della diversità e dell’amicizia tra Chisciotte e Sancho (due figure che proprio la diversità rende indispensabili l’uno per l’altro).
E, infine, il tema dell’amore per Dulcinea, la figura femminile idealizzata, e della morte. Il fuoco che si spegne e le riflessioni del proprio essere, esistere e del significato infine delle impronte lasciate.
Nell’occasione aostana, a dare tridimensionalità al tutto hanno contribuito le musiche della Cluster Sfom Orchestra, diretta da Sara Mangaretto e Barbara Grimod, e formata da ragazzi dagli otto anni in su e dai loro formatori professionisti.
E, soprattutto, il geniale Gavino Murgia, che, accanto a brani di Goran Bregović (“Ausencia”), Georg Philipp Telemann e Lorenzo Luigi Pelligra, ha suonato la sua struggente “Per una madre”.