Giusto 10 anni fa si concludeva la parabola creativa dei The Secrets, gruppo dark valdostano fondato nel 1999 da Luca Ventrice e Fabio Cuffari che, nella formazione tipo, potè contare anche su Max Monticone e Stefano Manfrin.
Tracce della loro musica, ormai introvabili, sono disseminate in una musicassetta, 3 cd demo ed 1 cd live registrato al Palais Saint-Vincent in occasione del Concert pour l’Autonomie 2002.
Profondissime tracce sono rimaste nel trentaduenne Fabio Cuffari, che, nonostante i fasti coi dARI, continua a considerare i Secrets il suo vero gruppo, quello in cui si è potuto esprimere meglio creativamente. Ecco, quindi, l’idea di farlo conoscere sfruttando l’ampia vetrina mediatica e la perfezione sonora che le nuove tecnologie permettono.
«E’ un progetto “freezzato”, non morto.- spiega- Ho fatto una cernita e credo che almeno una decina di pezzi valga la pena di recuperarli. Più che di deja vu, vorrei, però, parlare di nuovo progetto.»
In altre faccende affaccendati gli altri membri del gruppo, Fabio ha deciso di fare da solo (per la prima volta, tra l’altro, canta da solista), con l’aiuto di Simone Momo Riva e del suo TdE Studio che ha saputo ricreare al meglio le sonorità anglofone Eighties tipiche dei loro beniamini The Cure. Ne è venuto fuori il primo singolo, una riedizione di “Take me high” del 2003, il cui testo, di Ventrice, inneggia alla capacità di esaltazione che ha l’amore, per una donna, ma, anche, per l’Arte. Riferimenti all’inconfondibile sagoma di Robert Smith, leader dei Cure, si hanno anche nel video di Nicola Napoli e nelle foto di StopDown Studio che il 23 maggio hanno lanciato il progetto di crowdfunding sulla piattaforma Musicraiser (http://www.musicraiser.com/it/projects/4127) che mira a raccogliere 3000 euro per registrare un doppio EP e girare alcuni video.
In cambio Fabio offre ricompense che vanno dalla telefonata alle lezioni private di basso e chitarra, dal ritratto (è un bravo disegnatore) alla partecipazione alla registrazione dei cori in un brano.
«Regalerò tutto quello che realizzerò- precisa Fabio- perché, citando John Lennon, “la Musica è di tutti, solo gli editori pensano che appartenga a loro”. Scelgo il crowdfunding perchè è il futuro, e perché, a decidere quanto vali, non è qualcuno dietro una scrivania ma le persone che ti ascoltano, ti comprendono e ti scelgono. Vale la pena creare qualcosa solo per questo.»
