L’Assemblee regionale de Chant Choral, che si è svolta dal 20 al 27 maggio ad Aosta, ha festeggiato i 67 anni di vita. Come Charlie Brown. E come la coperta del suo grande amico Linus è diventata qualcosa di irrinunciabile per la comunità valdostana, rappresentando uno dei punti fermi intorno a cui gira l’annata, musicale e non solo. Non potrebbe essere diversamente viste le cifre della 67^ edizione: vi hanno, infatti, partecipato 19 gruppi folcloristici e 49 corali, di cui 5 de giovani e 12 di bambini o cori scolastici, per un totale di quasi 1500 musicisti.
«I canti e le danze popolari sono uno scrigno di cultura– ha sottolineato l’assessore regionale all’Istruzione e Cultura Chantal Certan– che nasconde elementi di grande valore, perché hanno la capacità di radicarci nella tradizione, suscitare la solidarietà e creare dei legami con quelli che ci hanno preceduto.»
Come la coperta di Linus la formula della rassegna si è mantenuta pressocchè immutata negli anni, aprendosi a piccoli e non sostanziali ritocchi. Quest’anno, in particolare, nella giornata finale, il 27 maggio, la musica dei gruppi, che sono stati distribuiti begli angoli più suggestivi del centro di Aosta, è stata accompagnata da visite guidate ai siti di interesse storico aperti gratuitamente, laboratori per fare conoscere ai bambini i costumi, i balli ed i canti tradizionali e degustazioni di vini locali a cura dell’Associazione VIVAL (Viticulteurs valdôtains).
Lo stesso giorno sono state rese note le segnalazioni dei cori più meritevoli della giuria presieduta, come ormai consuetudine, da Lino Blanchod. Il progetto premiato è stato, invece, “Métiers d’autrefois: nos racines, notre patrimoine, nos traditions” che ha segnato l’inedita collaborazione tra i ragazzi di una corale, Les Voix du Grand-Paradis diretti da Ornella Manella, e di un gruppo folkloristico, La Clicca de Saint-Martin, diretti da Nathalie Persod e Marco Vigna. «Tramite brani di ricerca, rappresentazioni sceniche, costumi tradizionali e inedite immagini d’archivio reperite al BREL– ha spiegato Vigna- abbamo raccontato uno spaccato dell’histoire ethnographique valdôtaine. Il fine è far sì che i giovani se ne riapproprino, percependoli come un patrimonio immateriale da salvaguardare e tramandare, giacché costituiscono le radici della nostra identità.»
Tra i canti inediti su musica d’ispirazione libera, infine, è stato premiato «Carezza», cantato dal Coro Saint-Vincent, composto dal suo direttore Corrado Margutti su un testo dello scomparso Orfeo Cout. Alle sue poesie il Coro ha dedicato l’intera scaletta interpretata al Teatro Splendor.
CORI SEGNALATI
CATEGORIA A (canto popolare locale di ricerca o di ispirazione libera) Lou Tintamaro de Cogne diretto da Myriam Brocard.
CATEGORIA B (cori “a cappella” senza strumenti) Corali Grand-Combin, Neuventse, La Manda, Saint-Roch, Joie de Chanter, Louis Cuneaz de Gressan e Valgrisenche ed i cori Viva Voce, Mont Rose, Saint-Vincent, Dames de la Ville d’Aoste, Saint-Ours, Penne Nere e Verrès.
CATEGORIA C (cori polifonici) Cori Verrès, Saint-Vincent, La vie est belle, Viva Voce, Polifonico di Aosta e Canto Leggero con Penne Nere e le Corali Les Notes Fleuries du Grand Paradis La Manda.
CATEGORIA D (cori di giovani) Les Notes Fleuries du Grand Paradis, il Coro Canto Leggero e Le grand,petit chœur de Cogne.