Si intitola “Bandiere” l’ultimo album di Carlo Enrietti, vera è propria bandiera della musica pop-rock valdostana. Il sessantottenne aostano ha, infatti, una storia che affonda le radici negli anni Sessanta, quando fu uno dei protagonisti del Fontina rock. Tra la dozzina di gruppi cui ha dato vita spiccano i Macho Camacho, coi quali, sul finire degli anni Ottanta, giunse alle soglie della notorietà nazionale. La svolta solista, “senza complessi”, avvenne nel 1997 col cd “Quarantannisuonati”, cui sono seguiti “In perfetto ritardo” (nel 2008) e “Déjà bu” (nel 2011).
Le tredici nuove canzoni confermano il suo eclettismo musicale: sia dal punto di vista compositivo che esecutivo (oltre a cantare suona chitarre, tastiere, basso, mandolino, flauto, kazoo e fischia). Gli unici apporti esterni sono le percussioni di Simone Momo Riva (nel cui TdE studio sono avvenute le registrazioni) e la batteria e le percussioni del veterano Guido Gressani.
E’ proprio un duetto tra la voce di Enrietti e l’hang di Gressani che apre il cd con “Che funghi avevi mangiato?”, vero e proprio trip psichedelico, ben visualizzato da Fabio Rean nel video pubblicato l’11 agosto su YouTube. E’ l’esempio più estremo dell’effervescenza creativa («se continuo così faccio un cd all’anno») e della libertà espressiva che si respira nel lavoro, che fa passare Carlo dallo yodel di “Col ciclo si va in bici” alle atmosfere zappiane di “Tea Bag Squeezer” (unico pezzo in inglese), dallo ska di “Ska marcio” al prog di “Brodidado” e “Kryptonite” (non a caso tratto dal repertorio dei suoi vecchi Krypton). Tra i momenti più riusciti ci sono “Nana bianca” (in cui, su riferimenti pop anni ’60-’70, canta di “persone che hanno una densità superiore, come certe stelle”) e le cantautoriali ed acustiche “Abbasso il volume” e “Dove non si tocca”, cui affida le sue considerazioni esistenziali. Il testo più legato all’attualità è la title track, la rockeggiante “Bandiere”. In particolare i versi “io qui non ti voglio, sei brutto e cattivo e sei anche nero, se posso ti schivo. Ti lascio al vicino che è ricco e potente Io quando m’impunto divento fetente” hanno ispirato la foto di copertina di Due42, in cui Enrietti ha la faccia dipinta di nero. Il gusto innato per i giochi di parole si esprime anche nel logo “L’oca giù l’I.V.A.“, che in copertina ripropone la sua campagna per la riduzione dell’I.V.A al 4% sui supporti musicali.