Nell’auditorium della sua sede aostana della Torre dei Balivi, il 30 novembre si è aperto l’anno accademico 2019-2020 dell’Istituto Musicale Pareggiato della Valle d’Aosta– Conservatoire de la Vallée d’Aoste. Con uno sguardo al passato, rappresentato dai suoi allievi, passati o presenti, che sul palco hanno messo in mostra l’alto livello di preparazione ricevuto, ed un occhio al futuro che si presenta pieno di novità. Come l’attuazione del decreto 382 sui corsi propedeutici che colmeranno le lacune degli studenti che hanno frequentato il triennio per aiutarli ad affrontare senza debiti formativi l’esame di ammissione all’AFAM. O, soprattutto, i cambiamenti al vertice dell’Istituto. E’, infatti, cambiato il direttore: dal 1° settembre Marinella Tarenghi ha sostituito Renato Meucci. E dai primi di novembre sono cambiati anche il presidente ed i membri del consiglio di amministrazione. Con Giovanna Sampietro al posto della dimissionaria Emanuela Lagnier. Il tutto accompagnato da voci e titoloni sui mass media di “Conservatorio nel caos”.
«Sicuramente non ho ereditato una situazione facile, perché un po’ di conflittualità c’è,– ammette la Tarenghi- e le dimissioni del CdA hanno avuto un impatto devastante, perché, in sua assenza, abbiamo dovuto aspettare la settimana scorsa per fare le delibere degli incarichi. L’ambiente, però, è più tranquillo di quello che si possa immaginare. Cercherò di risolvere le difficoltà, mantenendomi imparziale nelle scelte e facendo tutto con estrema trasparenza e correttezza.» Pianista, Marinella Tarenghi ha alle spalle un’intensa attività concertistica, soprattutto in duo con il marito, il violinista Leonardo Boero, e con l’ensemble di musica contemporanea Antidogma Musica. Insegnandoci da 32 anni, conosce bene l’Istituto che conta attualmente 240 allievi e 37 docenti effettivi (più cinque a contratto). «La presenza di insegnanti validi, che garantiscono una preparazione professionale, e le ridotte dimensioni, che permettono un rapporto docente-allievo più stretto ed un’accoglienza quasi familiare, attraggono gli studenti da altri istituti italiani e dall’estero», dichiara.Ottimista si è mostrata anche la presidente Sampietro che ha raccontato che all’ingresso nel suo nuovo ufficio si è sentita come Edmond Dantès all’arrivo nella famigerata prigione del castello d’If, ma di essere, allo stesso tempo, sicura che al Conservatoire troverà tanti abate Faria, che, consigliandola bene, le mostreranno la via per i tesori rinchiusi nella Torre dei Balivi. La professoressa ha, poi, concluso il suo intervento sulle note del “Così fan tutte” di Mozart e le parole “Soave sia il vento, tranquilla sia l’onda ed ogni elemento benigno risponda ai nostri desir.“ Dopo gli interventi dei vertici del Conservatoire e le parole dell’assessore Chantal Certan, che ha ricordato che nel 2019 ricorre il ventennale del Conservatoire, si è passati ad alcuni momenti musicali.
Il Coro femminile del Conservatoire, diretto dalla maestra Luigina Stevenin, ha eseguito il brano “I lift my eyes”, di Bob Chilcott accompagnato al pianoforte da Erica Pompignan. Quest’ultima è stata l’ultima allieva portata al diploma da Cecilia Mosesti, l’insegnante dell’Istituto prematuramente scomparsa nel marzo di quest’anno. Doverosa e toccante, quindi, la dedica alla Mosesti della sua interpretazione dell’Adagio del Concerto per pianoforte e orchestra n. 23 in La maggiore K 488 di Wolfgang Amadeus Mozart. L’ha accompagnata l’Orchestre du Conservatoire de la Vallée d’Aoste diretta da Stéphanie Praduroux che ha concluso la cerimonia con il primo movimento della Sinfonia n. 8 in si minore “Incompiuta” di Franz Schubert.