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Cantautori

Si apre a Saint-Vincent il tour estivo della musica leggerissima di Colapesce e Dimartino

In Valle d’Aosta per il secondo anno la stagione dei grandi concerti estivi in presenza, dopo le restrizioni dovute al Covid, si è aperta con la rassegna Musicastelle Outdoor organizzata dall’Office du Tourisme. Anche questa volta con un sold out. Sono, infatti, andati presto esauriti i 1.000 spettatori consentiti dalle limitazioni Covid per il concerto che, alle 17 di sabato 19 giugno, ha visto Colapesce e Dimartino esibirsi (in trio con Alfredo Maddaluno alle tastiere e percussioni) al Campo Tsan Mort di Saint-Vincent.

290 sono andati a chi ha abbinato al concerto un pernottamento in una struttura ricettiva della Valle d’Aosta, 710, invece, sono stati bruciati in un’ora e mezza venerdì scorso sul sito Eventbrite.

Era prevedibile visto che la “Musica leggerissima” dei due cantautori siciliani è stato il singolo sanremese con più visualizzazioni Youtube (50 milioni) e più ascolti radiofonici e su Spotify. Certificato Disco di Platino, è diventando il tormentone del Festival.

ANTONIO DI MARTINO

Quando avete capito che avevate svoltato?, ho chiesto al palermitano Antonio Di Martino. <Già a Sanremo. Dopo la serata di venerdì la canzone ha cominciato a girare anche tra gente che non avrebbe mai ascoltato nostre canzoni. Sono, così, arrivati i flashmob in supermercati e centri per anziani, il video di un parcheggiatore di Catania, il TikTok degli Uffizi di Firenze. Anche il direttore del carcere minorile di Catania mi ha scritto per informarmi che i suoi ragazzi volevano farne un flashmob>.

COLAPESCE

Indubbiamente è arrivata a più strati della popolazione, ma cosa ne pensate che non tutti abbiano colto che sotto l’apparente spensieratezza il testo parli di depressione?

<I tormentoni che funzionano meglio sono quelli che rendono certi argomenti alla portata di tutti. Probabilmente “Metti un po’ di musica leggera nel silenzio assordante, per non cadere dentro al buco nero che sta ad un passo da noi” erano le parole che la gente aveva bisogno di sentirsi dire. Anche la musica allegra ma non troppo è perfetta per questo periodo. E’ in tonalità minore ma viene ballata. Anche da tantissimi bambini. Non a caso è appena uscito un EP con sue cinque cover “club” firmate da gente come Giorgio Moroder, Cerrone e Mario Fargetta>.

“Musica leggerissima” è contenuta nella nuova edizione, al quadrato, dell’album “I mortali” pubblicata dopo Sanremo. Ci sono anche sei versioni acustiche di brani del vostro passato solistico, come è nato il duo?

<Abbiamo alle spalle un decennio di progetti solistici. Dieci anni fa è nata anche la nostra amicizia fatta di musica e passioni comuni. Da anni componiamo canzoni per altri musicisti: da Arisa a Luca Carboni, da Malika Ayane a Brunori SaS. Un lavoro su misura che per essere fatto bene deve essere quasi frutto di sedute psicanalitiche.Nel 2019 abbiamo cominciato a comporre insieme canzoni per Francesco Renga, Marracash, Levante e Carmen Consoli. Da qui a Sanremo il passo è stato breve>.

Il pubblico distanziato di Tsan Mort di Saint-Vincent

Siete entrambi siciliani (i veri nomi sono Lorenzo Urciullo e Antonio Di Martino), cosa c’è nelle vostre canzoni dell’isola?

<Coi Famelica del mio paese, Misilmeri, ho iniziato a scrivere canzoni in reazione alla lotta di mafia violenta che, nei primi anni Novanta, vi divampava. Nel nostro progetto abbiamo, invece, tenuto la Sicilia sullo sfondo, cercando di darne un’immagine diversa da quella stereotipata raccontata dal pop e dalle fiction>.

Conosci la Valle d’Aosta?

<Sono stato a Saint Vincent da piccolo coi miei genitori. Non vedevo l’ora di rivederla perché a Milano, dove abito, ci sono 40 gradi>.

Altitudine a parte, l’aria di Campo Tsan Mort di Saint-Vincent è stata rinfrescata da una pioggerellina estiva scoppiata proprio quando Dimartino ha cantato la sua “Giorni buoni” che inizia col verso “nei temporali estivi chiamarsi e dirsi ci rivedremo tra un po’”. Dopo una brevissima interruzione, il concerto si è, però, svolto regolarmente, culminando, naturalmente, con “Musica leggerissima” che ha fatto la gioia dei molti bambini presenti. Per il resto, a parte “L’animale” di Battiato, omaggio ad uno dei loro maestri, hanno sciorinato solo loro composizioni che ne hanno confermato il grande talento nello scrivere e cantare canzoni. Non avranno il frigorifero di Gino Paoli, come hanno ironizzato a proposito degli introiti SIAE, ma #colapescedimartino sono sicuramente una delle realtà creative più importanti della scena pop italiana.

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