Comparso per la prima volta, nel 1977, nel nome della band del tastierista statunitense Jeff Lorber, il termine Fusion ha caratterizzato una musica nella quale si fondevano stilemi tipici del jazz con una strumentazione elettrica e ritmiche tipicamente rock (da qui il nome iniziale di jazz rock). In auge soprattutto tra gli anni Settanta e Novanta del secolo scorso, in quegli anni ha avuto anche in Valle d’Aosta bravi interpreti. Si è, però, dovuto aspettare l’anno di grazia 2021 perché una band di giovani valdostani appassionati del genere si esibisse alla Saison Culturelle. Si chiamano Groovin’ around (<perchè, scavando, giriamo intorno al ritmo>) e il 18 giugno si sono esibiti al Teatro Splendor di Aosta. Ne fanno parte otto giovani musicisti che, tranne la cantante Ylenia Mafrica, gravitano intorno a paesi della bassa Valle: da Verres a Donnas, da Hône a Pont-Saint-Martin.
Nati nel 2017, sono attualmente formati da Pierre Dalle (chitarra), Marco Pangallo (percussioni), Fabio Saccavino (batteria), Didier Yon (trombone), Matteo Yon (basso elettrico e contrabbasso), Francesco Favaro (sax contralto), Michel Chenuil (vibrafono) e, appunto, la cantante Ylenia Mafrica. La presenza del vibrafono li ha, inevitabilmente, indirizzati verso gli Steps Ahead, il modello principale del gruppo. <Nel 2016 io, Didier e Michel abbiamo seguito un workshop del loro vibrafonista Mike Mainieri alla Cittadella.- ricorda Saccavino- E’ stato pazzesco, mi ha colpito per la grandezza ma anche per la sempicità. Dopo aver fatto la lezione collettiva ed il concerto, nonostante avesse 78 anni, voleva continuare a suonare con un ragazzo come me>.
Altrettanto inevitabilmente lo stile degli Steps Ahead ha influenzato gli arrangiamenti dei pezzi in scaletta. A cominciare dall’iniziale “Take five”, standard famosissimo che, nella loro versione elettrica, ha fatto da ponte tra le sonorità jazz tradizionali ed il mondo jazz fusion. Il resto del concerto si è strutturato come un viaggio nella storia della fusion nell’ultimo mezzo secolo. Passando da “Senegal calling” e “Trains” degli Steps Ahead allo Chick Corea di “Sicily”, pezzo che fu reso famoso dall’interpretazione di Pino Daniele. Nell’occasione è stata Ylenia a cantarla, come pure “Pages” di Nate Smith e “I know you know” della contrabbassista Esperanza Spalding. E’ stata, quindi, la volta di “Lingus” e “Young stuff” degli Snarky Puppy, band di Brooklyn formatasi nel 2004 a cui i Groovin’ around si ispirano moltissimo. Per finire “Please don’t stop” di Richard Bona che ha visto nuovamente alla voce Ylenia Mafrica.
Tutti giovani (l’età varia tra i 19 anni di Didier ed i 30), i Groovin’ around hanno tutti alle spalle seri studi accademici e scuole jazzistiche di livello. Prima della Pandemia erano riusciti a farsi un loro pubblico in Valle con numerosi concerti in giro per la regione. <Li facevamo soprattutto d’estate quando siamo liberi dagli impegni di studio.- racconta Saccavino- Ci definiamo una Modern Jazz Band, ed il nostro obiettivo non è adattarci noi alle richieste del pubblico, ma, piuttosto, far sì che sia il pubblico a riciederci per quello che suoniamo. Indubbiamente non è facile muoversi in tanti, ma, secondo noi, più siamo e meglio è. La nostra idea è, anzi, di diventare una comunità di musicisti che possa giocare su vari organici. Trasformandoci in un trio o quartetto quando, per esempio, mancano i fiati, ma, anche, inserendo altri musicisti. A questo proposito nel 2019 ero riuscito a creare delle jam session al Bistrot Ramet, con noi gruppo residente, che avevano attirato molte persone sia dal Canavese che dall’alta Valle. Stavamo diventando un polo di attrazione per pubblico e musicisti, ma poi è arrivato il Covid>. Il video del concerto, trasmesso in diretta streaming, sarà per qualche giorno disponibile on demand sul sito www.bobine.tv.
