La collaborazione tra la rassegna CHAMOISic e la CVA, Compagnia Valdostana delle Acque, ha quest’anno prodotto l’installazione sonora di Enrico Ascoli inaugurata il 16 luglio nella centrale idroelettrica di Maen, in Valtournenche con un concerto del sassofonista Manuel Pramotton e del contrabbassista Federico Marchesano.
L’opera è al centro dell’esposizione “Goccia a goccia” ideata e curata scientificamente da Edoardo Vigna, responsabile dell’area Pianeta 2030 del Corriere della Sera, con il coordinamento ed il design di BC Today. Il racconto di un tema attualissimo come la scarsità dell’acqua nel mondo ed il suo valore come risorsa rinnovabile si sviluppa in una narrazione organizzata in tre aree tematiche- l’Essenza, le Minacce, l’Orizzonte- affiancate da “intermezzi” di poesia. Coi versi di John Keats, Emily Dickinson e Pablo Neruda, ma, soprattutto, con l’installazione “Lympha” di Ascoli.
«Lympha era la Dea romana delle sorgenti e degli agricoltori- ha spiegato Maurizio- Oggi torna, quindi, assolutamente di moda».Una struttura metallica alta 5 metri sospende un sistema di irrigazione che attraverso un sistema di deflussori di flebo fa cadere le gocce d’acqua su un sistema di latte di oli combustibili ed un bidone di petrolio. Il suono della caduta è, poi, amplificato con dei trasduttori piezoelettrici o, nel caso del bidone, da un microfono. «Si ascoltano i suoni senza filtri ed equalizzazioni, ho solo giocato sull’acustica dell’involucro. In più c’è una ruota di una turbina dismessa, già presente nella Centrale, che ho spostato al centro dell’installazione sperando che le gocce, cadendo da 5 metri, la facessero vibrare.Il significato vuole essere, da una parte di buono auspicio per l’attuale siccità e dall’altra uno spotlight su una risorsa fondamentale come l’acqua che viene raccolta in contenitori che contengono olii e carburante che rendono esausto il cambiamento climatico. I contenitori li ho comprati nuovi perché volevo testimoniare il cambiamento del livello sonoro man mano che si riempiono, ma, anche, il cambiamento estetico, visto che col tempo questi barattoli, che non sono fatti per l’acqua, si arrugginiscono».
Oltre ad avere eseguito musiche composte per l’occasione, Manuel Pramotton e Federico Marchesano hanno pure interagito, improvvisando, coi suoni delle gocce dell’installazione.
Quarantottenne artista sonoro, sound designer e music producer torinese, Ascoli sperimenta da anni nuove forme d’espressione artistica nel campo del suono spaziando dalla sound art alla live performance, dalla creazione di colonne sonore per animazioni a spot pubblicitari e opere teatrali. «Sono uno che gioca coi suoni.– ha spiegato- Più naturali sono più mi affascinano e più riesco a giocarci, per cui molte delle mie installazioni non sono amplificate. Il suono della caduta della goccia ha variazioni timbriche pazzesche, ma qui, date le dimensioni dell’ambiente, ho dovuto amplificarlo».
La mostra “Goccia a goccia” con l’installazione potrà essere visitata gratuitamente dal pubblico fino al 28 agosto, tutti i giorni, anche festivi, dalle 16.30 alle 19.30.