Il bello dei videogiochi è che non obbediscono alle leggi della realtà di tutti i giorni. Può, quindi, accadere che i supereroi che li animano riescano in imprese incredibili, come, per esempio, riportare un po’ di libertà creativa nel buio di una società bloccata dal conformismo e dall’omologazione. E’ questo l’obiettivo finale degli avatar di Samuel Romano (canto e chitarra), Pierfunk Peretti (basso) e di DJ Pisti nel videogioco che nel gennaio 2010 farà parte del progetto crossmediale “H.E.R.O.I.N.” insieme ad un Cd di musica elettronica e tre miniserie di fumetti. I tre formano i “Motel Connection”, gruppo torinese di musica elettronica che la sera di sabato 20 giugno si è esibito allo Stadio Puchoz nell’ambito della rassegna ”Aosta Sound Festival”.
«Il nostro– ha spiegato Samuel- è un progetto di “creatività diffusa” che ricerca nuove forme di comunicazione musicale attraverso la sinergia con altre forme creative come il videogame ed il fumetto. Per noi la musica è sempre stata un territorio da esplorare superando le barriere, perché è mettendo insieme elementi diversi che nasce qualcosa di nuovo.» E’ stato così fin dal gennaio 2000, quando Samuel e Pierfunk, due membri dei “Subsonica”, si sono uniti al DJ Pisti, convinti che la fisicità ipnotica del ritmo della cassa in quattro potessero convivere con l’anima di improvvise aperture vocali e del pulsare ritmico del basso. «Ci siamo resi conto che stavamo facendo qualcosa di nuovo quando nei primi concerti abbiamo visto che nel pubblico accanto ai rockettari, che ci guardavano come si fa in genere ai concerti, c’erano i discotecari che, invece, ballavano dandoci le spalle. Erano comunque tutti coinvolti dalla nostra musica elettronica fatta di armonia e ritmo, ma, soprattutto, di frequenze ipnotiche.» Ipnotiche sono anche le luci psichedeliche che costituiscono un altro elemento importante del set del gruppo. A cominciare da quelle proiettate dall’”astronave” metallica su cui si muove DJ Pisti, vero cuore pulsante del gruppo, capace di evocare il “sussurro nel tempo” e indicare “il suono che sopravvive” (come recita il loro hit “Two”). «Credo– ha detto- che la musica dei “Motel Connection” sia un senso in più, che raggruppa gli altri e diventa il nostro codice.»
Il video di “TWO”