Per chi abbia idee e voglia di fare, i tempi difficili possono trasformarsi in formidabili occasioni. Lo conferma il crollo dei contributi regionali che in Valle d’Aosta sta favorendo il fiorire di una miriade iniziative culturali, spontanee ed autofinanziate, che vedono spesso protagonisti i giovani.
Ne è un esempio “METONIMIA”, one day event fotografico organizzato il 14 maggio da Stopdown Studio nei suoi locali di località Capoluogo 10, a Pollein.
Via Facebook, i valdostani interessati sono stati invitati a recarvisi, dalle 9.30 alle 17.30, per essere ritratti gratuitamente, sperimentando tecniche creative di illuminazione a led mobili.
«Vi aspettiamo.- hanno scritto sulla pagina FB i fotografi Samuel Giudice e Fabrizio Falcomatà, titolari dello studio- Fatevi belli, fatevi brutti, fate un po’ quello che volete, ma dedicateci quindici minuti della vostra vita per realizzare il vostro ritratto. Il resto vi sarà spiegato al momento.»
Per traslare sull’immagine la figura retorica della metonimia (“che consiste nella sostituzione di un termine con un altro che ha con il primo una relazione di vicinanza”) i partecipanti sono prima stati invitati a disegnarsi sul volto simboli o segni che esprimessero un loro pensiero, idea, sentimento.
Quindi, una volta davanti ai fotografi, dopo qualche secondo di concentrazione ad occhi chiusi, con un «…e adesso apri gli occhi» iniziava la sessione fotografica ripresa anche con l’action camera GoPro Hero.
La quarantina di persone che hanno aderito sono adesso in attesa degli ulteriori sviluppi dell’idea. «Certamente quest’avventura non si esaurisce così ma avrà un seguito, anche se non sappiamo ancora dire quale.- hanno spiegato quelli di Stopdown Studio- Potrebbe diventare una mostra fisica o digitale, o un volume stampato, o, ancora, una campagna di autopromozione. Metonimia ha preso una vita propria, di una forza intensissima ed è nostra volontà far si che anche altre persone possano sorprendersi quanto noi di questo magico risultato. Per far questo però ci siamo resi conto che il progetto dovrà uscire in modo compatto e completo, perché proprio in questo sta la sua meraviglia.»
Lo Stopdown Studio è stato aperto quattro anni fa dai fotografi Samuel Giudice e Fabrizio Falcomatà, che hanno alle spalle 12 anni di collaborazione, e, tra il 2007 ed il 2010, l’avventura di Metro studio associato.
Per Metonimia si sono avvalsi della collaborazione di Nico Barbieri che ha portato l’esperienza maturata lavorando qualche mese in un grande studio fotografico di Londra.
«L’iniziativa- hanno spiegato- nasce da un’esigenza personale di fare progetti che ci facciano respirare qualcosa di diverso rispetto al lavoro, facendoci interagire con le persone per superare lo scollamento che l’uso dei social network ha accentuato.»