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Jazz Valle d'Aosta

L’omaggio a Dollar Brand di JAZZ OFFICINE VDA

1 Jazz Officine VDA 32386_3514476832303551319_n.jpgLa musica valdostana vola in alto grazie ai suoi figli Manuel Pramotton, Federico Puppi, Maurizio Amato e Federico Monetta (piemontese, ma di casa in Valle) esibitisi il 1° giugno al Teatro Splendor di Aosta, per la Saison Culturelle. Ma, soprattutto, vola lontano, perché, pur avendo studiato ed essendosi diplomati all’Istituto Musicale di Aosta, i quattro sono, infatti, dovuti andare via dalla Valle per perfezionarsi (alla Haute Ecole de Musique de Lausanne o al Berklee College of Music) e suonare la musica che amano: il jazz.1 Officine DSCF7808.jpg«L’idea mi è nata– spiega Marco Giovinazzo, responsabile del progetto- perchè in tutti questi anni di musica e progetti culturali in Valle ho notato che alla Saison si è dato spazio un pò a tutti, ma non ai talenti jazz nostrani. In particolare a loro quattro, che hanno fatto un percorso bellissimo che, iniziato qua, li ha visti affermarsi a livello europeo e mondiale1 Puppi DSCF7933.jpgE’, soprattutto, il caso del trentunenne violoncellista di Hone Federico Puppi, che, emigrato nel 2012 in Brasile, è ormai richiestissimo dai big della música popular brasileira. Grazie al sodalizio artistico stabilito con la celebre cantautrice Maria Gadù ha, per esempio, potuto suonare in 18 paesi del mondo. Non era, però, mai potuto tornare a far musica in Valle («tornare dopo 6 anni a suonare in Valle e fare le prove in quell’Istituto Musicale dove mi sono diplomato è stato uno shock»).1 Puppi DSCF7825.jpgIl suo bagaglio di esperienze si è riflesso anche nel progetto di Jazz Officine VdA (questo il nome dato al concerto), tutto incentrato sulla musica del pianista e compositore sudafricano Abdullah Ibrahim, meglio noto come Dollar Brand. «Ognuno di noi quattro ha fatto un arrangiamento di suoi brani. – ha spiegato Puppi- E nella suite in cui ne ho fusi tre, Protee, Earth Bird e Ishmael, ho inserito ritmi folclorici brasiliani come la ijexa, il samba reggae ed il maracatu.»1 Pramotton DSCF7890.jpgGiovinazzo, che ha affiancato il quartetto con il batterista svizzero Giacomo Reggiani, ha aggiunto: «Dollar Brand è un autore di nicchia, ma, grazie all’uso di elementi armonici e melodici molto semplici, è molto aperto ad arrangiamenti che dicano qualcosa di personaleE’ stato così nella «The Mountain of the Night» arrangiata dal sassofonista Manuel Pramotton, nell’iniziale suite «The Pilgrim»- «Moniebah» messa a punto dall bassista Maurizio Amato ed in «Cherry» e «African marketplace» elaborate dal pianista e fisarmonicista Federico Monetta.1 Monetta DSCF7978_edited-1.jpgNell’ultima, come in altri brani, ha arricchito la tavolozza timbrica di un lussureggiante e coinvolgente concerto l’Ensemble SFOM Officine, formato da alcuni fiati ed archi suonati da allievi, ex allievi ed insegnanti della SFOM (Remy Vayr Piova, Massimiliano Gilli e Sylvie e Stefano Blanc) che «condividono percorsi musicali a 360 gradi, con l’obiettivo di superare il concetto di etichetta a favore di un prodotto artistico inclusivo per la collaborazione con musicisti, danzatori, performer ospiti.»1 Officine DSCF7843.jpg1 Pramotton DSCF7922_edited-2.jpg

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