Ad otto mesi dall’installazione “Cominciamo da Elena”, dedicata alle vittime del femminicidio, l’artista aostana PATRIZIA NUVOLARI torna ad esporre. E a provocare. Il 30 novembre, all’Osteria La Cave di Rue de Tillier, ha infatti inaugurato l’esposizione “SANTINI LIBERTINI-PORCA MOSTRA” in cui tocca, con ironia, un argomento tabù come la pornografia.
Immagini porno prese dal web e da riviste sono rivisitate con “un linguaggio semplice basato su pittura, fotografia, collage e paciocco misto” in 30 “santini” 10×15, che, da una parte ricordano uno dei simboli della “religione cattolica che ci ha oppressi” e dall’altra le dimensioni degli schermi dei cellulari su cui la pornografia viene in gran parte fruita. «Ho giocato con ironia– spiega la Nuvolari-affrontando l’argomento in maniera giocosa decontestualizzandolo, sottraendolo, cioè, alla dimensione solitaria clandestina in cui si consuma per una pubblica e socializzante. »
Le immagini, più o meno crude, passano in rassegna vari atti e combinazioni sessuali, con uno spazio per le perversioni: dal feticismo al sado-masochismo (“non c’è proprio tutto tutto perché si tratta di un’esposizione non di un catalogo di YouPorn”). «Le perversioni possono essere la soluzione a problemi che sennò esploderebbero in maniera violenta. D’altronde, come cantava Dalla, “si farà l’amore ognuno come gli va.” Senza alcun intuito moralista, ho voluto far emergere quel piacere del sesso che si sta perdendo. C’è bisogno di allegria, visto che anche in questo campo adesso dominano paura, tristezza e depressione. Non c’è più immaginazione, solo meccanica votata all’orgasmo. Si sta rovinando l’unica cosa bella e gratuita che abbiamo.»
Rispetto all’erotismo che prevede una reciprocità del rapporto uomo-donna, la pornografia si basa su una dominazione che ultimamente è salita agli onori della cronaca per le violenze denunciate da donne dello spettacolo. «La pornografia si è sempre basata su una visione maschile della donna oggetto del piacere alla quale le donne si sono adattate, usandola in alcuni casi come scorciatoia per la carriera. Adesso fanno bene a denunciare la violenza, ma il fatto che ci abbiano convissuto per raggiungere uno scopo vuol dire complicità. Dicendo di sì hanno giustificato il carnefice.»
La mostra della Cave proseguirà fino al 15 dicembre. «Sdogano l’argomento trasportandolo in una dimensione artistica, per vedere l’effetto che fa.- conclude la Nuvolari- Ma vorrei precisare che la vera pornografia si consuma un po’ più in là, in Place Deffeyes, nel Palazzo del Gouvernement.»