Nata negli Stati Uniti negli anni Sessanta, la musica minimalista cercò di rendere la musica d’avanguardia più accessibile attraverso la ripetizione ossessiva di brevi frammenti melodico-ritmici su statiche armonie tonali. Dopo le accuse di “selvaggia primitività” e “solfeggi ossessivi” si è imposta grazie ad alcuni maestri come La Monte Young, Steve Reich, Philip Glass e Terry Riley. Tra i primi capolavori ci fu il brano “In C”, scritto da Riley nel 1964, che la sera del 6 giugno si è potuto ascoltare nell’Auditorium della Torre dei Balivi per il dodicesimo Jeudi du Conservatoire, dedicato, appunto, alla musica minimalista.
Intitolata “Clarinet Counterpoints”, la serata ha visto protagonista il Clarinet Choir dell’Istituto Musicale Pareggiato della Valle d’Aosta che è una compagine interistituzionale ideata da Mirko Rizzotto che ingloba tutte le istituzioni che prevedono l’insegnamento del clarinetto in Valle d’Aosta: oltre al Conservatoire, il Liceo Musicale, la SFOM e le Scuole Medie ad Indirizzo Musicale Martinet di Aosta e J.M. Trèves di Saint Vincent.
Diretti da Donatella Meneghini, hanno ospitato il toscano Davide Bandieri, primo clarinetto dell’Orchestra da Camera di Losanna. In programma anche “New York Counterpoint” (1985) per 11 clarinetti di Steve Reich, “Fratres” per ottetto di clarinetti di Arvo Pärt, “Struggle Pleasure” di Wim Mertens e “Three Elegies” per nove clarinetti di Gavin Bryars. Come bis tutti i musicisti (compresi gli ospiti Andrea De Marchi, percussioni, e Luca Moccia, contrabbasso) hanno eseguito “Clapping music”, composto nel 1972 da Steve Reich per “creare un brano che non ha bisogno di strumenti all’infuori del corpo umano”.

Grazie Gaetano, che servizio che ci hai fatto!