Con un concerto dei dARI e degli ZeroAssoluto in un tendone montato nella retrostante Place de l’Ancien Abatoir, si inaugurò, l’11 dicembre 2009, la Cittadella dei giovani di Aosta. “Officina creativa a 360° e luogo di scambi culturali” sorta sulle ceneri dell’ex macello civico di Aosta, già sede del centro giovani Anita. Costata 3 milioni di euro, finanziati da un progetto Interreg dell’Unione Europea, dalla Regione e dal Comune di Aosta, nei suoi 1.400 metri quadrati coperti complessivi ospitava una sala per il teatro con una tribuna a scomparsa da 140 posti a sedere, sale lettura, una sala di registrazione, tre salette mostre polivalenti, una caffetteria, una sala internet, sale ascolto musica e aule per conferenze. Il tutto coperto da connessione wireless.
Alle 18 c’era stata la presentazione con taglio del nastro e discorsi delle autorità. «Un luogo che diventerà senza dubbio un faro in tutta Europa, perché non esistono altri centri come questo», affermò Mogol, nominato direttore artistico della Cittadella. «La Cittadella non dovrà essere classista,– spiegò –quindi il limite di età per accedere alle attività non sarà rigido, non vorrei vedere rigore nell’estromettere gli adulti. Di pari passo non sarà un semplice luogo per passare il tempo, ma un posto dove imparare, formarsi, crescere». E Gianni Bella, responsabile dell’area composizione, aggiunse: «Vorrei tanto che i beni sottratti ai mafiosi in Sicilia, anziché essere messi all’asta, venissero utilizzati per creare strutture come questa».
La UndiciCento, che aveva vinto l’appalto per la gestione della struttura, era un raggruppamento di imprese che comprendeva la CTI – Consorzio per le Tecnologie e l’Innovazione e la valdostana 3 Bite. Nei dieci giorni successivi si susseguirono spettacoli con il Mago Forest, Johnson Righeira, Francesco C, Bregara Berard, Zsuzanna, il musical “Grease” ad opera degli alunni delle scuole XXV aprile di Aosta e, ancora, Ludovico Einaudi e Marina Rei.