Grazie alla Saison Culturelle, la sera del 14 dicembre l’uomo di pianura Cisco Bellotti e l’uomo di montagna Philippe Milleret si sono incontrati, sul palco dello Splendor di Aosta, per celebrare l’identità che passa attraverso i dialetti e due anniversari: i 10 anni dell’album “L’Istouère di Campagnar”, da cui prese le mosse il progetto in patois del cantautore valdostano, ed i 18 anni dell’album “Novecento”, realizzato dal modenese Cisco con gi aretini Casa del Vento.
Tra il 1992 ed il 2005 Cisco è stato il cantante dei Modena City Ramblers, band emiliana di combat folk con la quale ha registrato nove cd e collezionato oltre 1200 date in Italia ed Europa. Combat Folk è anche il titolo del tour che sta portando in giro con altri due musicisti di “Novecento”: Luca Lanzi (cantante e chitarrista dei Casa del Vento) e Francesco Moneti.
Quest’ultimo, colonna portante degli attuali MCR, oltre al violino ha suonato la “Chitarra mare di mezzo“, chitarra elettrica realizzata dal liutaio di Cortona Giulio Vecchini col legno dei barconi dei migranti che attraversato il Mediterraneo per arrivare in Italia. Prima di Moneti è stata suonata da Carlos Santana, Jovanotti, Luca Barbarossa, Verdena, Giuseppe Scarpato, Zen Circus e Brunori sas.
«Combat folk è un termine sempre attuale.– ha spiegato Cisco- Si riferisce al titolo del demotape che nel 1993 registrammo come MCR, dando il via, in Italia, ad un movimento musicale. Ma è anche la voglia di rinverdire un certo impegno e dimostrare che c’è ancora spazio per un certo tipo di musica. Siamo partiti allo sbaraglio per un tour di 10-11 date, ma alla fine ne abbiamo chiuse 26 in due mesi. Non facciamo posti enormi, ma possiamo dire che facciamo posti sempre pieni di gente che si ritrova a casa quando cantiamo le nostre canzoni o raccontiamo certe storie.»L’album “Novecento” fu un omaggio all’omonimo film di Bertolucci che Cisco ha sempre amato, al punto di chiamare il figlio Olmo, come il personaggio interpretato da Gerard Depardieu. «Ci sono molto legato perché racconta perfettamente la bassa emiliana, dove fu girato, e un pezzo di storia della nostra terra, di come s’è formata la nostra cultura. Mi identifico perfettamente con un film che rievoca la lotta per i diritti in un periodo storico in cui i diritti non erano così tanti come adesso. Che, poi, siano tornati ad essere in pericolo è perché tutte le cose conquistate vanno difese continuamente, sennò vengono messe in discussione.» Oltre ai brani di “Novecento” ed a pezzi storici del suo periodo coi MCR, Cisco ha eseguito canzoni del suo repertorio più recente che si legano bene al combat folk, come “Figurine”, “L’erba cattiva” e “Bianca”. Quest’ultima, in dialetto modenese, si legava anche al filo conduttore dell’identità che ha caratterizzato il concerto. Dopo una parte centrale animata da Milleret, Cisco ed i suoi sono nuovamente saliti sul palco per cantare con il pubblico canzoni dei MCR come “Clan Banlieu” e “In un giorno di pioggia” insieme alla band del cantautore di Fenis che comprendeva Simone Momo Riva (batteria), Patrick Faccini (basso), Giorgio Broglio (chitarra) ed il cugino Edoardo Milleret (fisarmonica).