La scritta “Mi siete mancati”, proiettata prima che la sera del 15 giugno salisse sul palco del Teatro Splendor di Aosta, è stato un messaggio forte e chiaro di come alla cantautrice valdostana Christine Herin, in arte Dolche, siano pesati gli anni di stop dovuti alla Pandemia. Il Covid aveva causato l’annullamento del concerto originariamente previsto il 9 maggio 2020, nel cartellone della Saison Culturelle.
Il 15 giugno 2022 si è finalmente fatto. Inserito nella rassegna Printemps en Music, organizzata dall’Assessorato regionale ai beni culturali, turismo, sport e commercio, ha visto la cantautrice presentare “Exotic Diorama”, l’album pubblicato nell’ottobre 2020. Da sola. «E’ una novità, perché io amo condividere il palco con altri musicisti.-spiega- Ho, comunque, simulato la presenza di tanti musicisti sovrapponendo, col sistema della loop station, voci e cori, ma, anche, tutti gli strumenti che suono: chitarre, pianoforti, batteria, basso, flauti, ocarina ed armonica. La difficoltà maggiore è stata costruire dei brani che sembrassero naturali e semplici». C’è riuscita perfettamente, con una veste elettro-acustica che in alcuni brani è sembrata addirittura superiore a quella del disco.
In realtà proprio sola non è stata. La scenografia, curata dalla sua casa di produzione Crisalide con l’artista milanese Ikka Mirabelli, ha visto Christine affiancata da due schermi verticali, le cui immagini hanno reso il mood delle canzoni e lanciato messaggi.
Come quello iniziale: che lo spettacolo sarebbe stato “ad alto contenuto di rispetto, tolleranza, inclusività, amore”. Concetto ribadito soprattutto durante l’esecuzione di “Universal Gloria” che ha visto entrare delle ragazze dell’ARCI Gay con le loro bandiere arcobaleno. In quel momento sul palco con lei c’era il Coro Penne Nere, diretto da Fabrizio Engaz, che l’ha accompagnata anche in “Au bout de la montagne (Ai piedi della montagna)“, canto in francese di Christine, armonizzato a quattro voci da Federico Marchetti, che è stato reso ancor più suggestivo dalla proiezione delle immagini di montagne, girate dal giovane videomaker Joel Vierin.
Subito dopo è stata la volta del gruppo folcloristico La Clicca de Saint-Martin-de-Corléans per un’esecuzione particolare di “Big Man” in cui i caratteristici Fleyé hanno avuto finalmente un utilizzo non prettamente folcloristico.
Altra sorpresa è stata l’intervento di due percussionisti, posti nei palchi, durante l’esecuzione di “Criminal Love”.
Si è finito con una caliente “El sabor del mar”, cadenzata dal battito delle mani degli spettatori. In particolare quello più amato, il figlio Arturo, in braccio alla moglie Chiara Soldatini, che molta importanza ha avuto nell’ideazione e realizzazione di uno spettacolo coraggioso, innovativo e, soprattutto, bellissimo.
