Nell’ inglese discorsivo “okidok” è inteso come “va bene”. E molto bene è andato lo spettacolo che gli Okidok hanno tenuto la sera del 13 gennaio ad Aosta. Con un Teatro Splendor pieno, pubblico sorridente ed una folta rappresentanza di bambini, invero insolita in spettacoli della Saison Culturelle.
Il duo belga formato da Xavier Bouvier e Benoit Devos ha, infatti, messo d’accordo tutti con uno spettacolo che, partendo dall’antica arte clownesca fatta di nasi rossi e scarponi, ha saputo aprirsi alla poesia, sfruttando le discipline più varie del circo come equilibrismo e acrobazia per scatenare la risata dal’uso maldestro di oggetti come scatoloni di cartone, palloni e cancelletti di legno.

Clown da un quarto di secolo, gli Okidok nell’ultimo decennio hanno rappresentato i loro spettacoli oltre 800 volte in una trentina di nazioni. Riscuotendo ovunque un grande successo, forti di una straordinaria sicurezza nei propri mezzi e dell’uso di un divertentissimo gramelot funzionale all’esecuzione di gag adatte ad un pubblico di ogni età ed estrazione sociale. E se il titolo dello spettacolo, “Ha ha ha”, era una scommessa di divertimento assicurato, anche ad Aosta la scommessa è stata vinta. Perché se una risata non risolve i problemi, nel caso degli OKIDOK visti ad Aosta, li dissolve. Almeno per un’ora.