Carmen Consoli l’ha detto più volte, e ne ha fatto addirittura il titolo del suo ultimo album: “Volevo fare la rockstar”. «Non per il successo,– ha dichiarato- ma per il palco, le luci e una chitarra vera». La sera del 4 luglio, sul palco della Piazza d’Armi del Forte di Bard, il sogno della cantantessa catanese si è avverato. Anche perché per l’appuntamento conclusivo della rassegna Aosta Classica, al suo fianco aveva qualcosa di meglio e più rock di una band: la batterista romana Marina Rei. «È come se fosse mia sorella.- aveva detto- Siamo unite dalla musica. Lei è più alta, più magra, ha gli occhi azzurri, ma siamo comunque molto simili».
Ecco, quindi, che, dopo una sequenza acustica, con la catanese a inanellare, accompagnandosi alla chitarra, gioiellini come “Amore di plastica”, “In bianco e nero”, “Parole di burro” è “Fiori d’arancio”, è stato proprio dopo “Volevo fare la rockstar” che la Rei è salita sul palco per suonare “Per niente stanca”. E Rock è stato. La batteria della romana ha reso contagioso il ritmo, la chitarra della siciliana si è fatta più aggressiva e distorta, e le sue corde hanno cominciato a rompersi (“proprio il Re. Ci hanno fatto scacco matto, Marina!”).
Dopo “Besame Giuda”, “Geisha” e “Fino all’ultimo”, è stata la Rei a proporre brani suoi. Quelli stessi che il figlio di Carmen, Carlo, preferisce a quelli della madre. Cominciando con “Donna che parla in fretta”, un suo adattamento musicale della poesia contro la violenza sulle donne recitata da Anne Waldman durante il “Rolling Thunder Revue” Tour di Bob Dylan. E poi “Al di là di questi anni“ che la Rei presentò al Festival di Sanremo 1996 (vincendo il Premio della Critica Mia Martini). Lo stesso Sanremo in cui nacque l’amicizia con la Consoli: «Lei mi guardò dall’alto verso il basso, perché é più alta. E subito ci dicemmo: “Ma noi che ci facciamo qua?”».
Dopo una “Mio zio”, in cui la perdita della bacchetta di Marina è stata occasione di una gag di Carmen («e io che ti lancio? i plettri?»), è stata la volta del singolo “Un momento di felicità“, pubblicato nel maggio 2022, scritto e interpretato interamente dalle due. Sonorità acustiche vi avvolgono un testo che parla di viaggi, ricordi e, soprattutto, amicizia. “La smania di rincorrerci nel tempo…Scaldarsi sotto il sole per restare più vicino. Guardarsi e riconoscersi per come siamo. Bastava così poco, quello che volevo, soltanto un momento di felicità”.
Marina ha quindi lasciato la batteria per duettare con Carmen, e, soprattutto, interpretare la sua bellissima “I miei complimenti”, che ha acuito l’amarezza di aver ascoltato troppi pochi suoi brani.
“Contessa Miseria”, “Confusa e felice” e “Venere” hanno concluso la scaletta ufficiale, schiodando il pubblico dalle sedie.
Due i bis: “Blunotte” e “A finestra”. In quest’ultima la batterista ha addirittura cantato in siciliano.
Le due si rivedranno il 23 a Brescia, mentre la cantantessa si prepara alle tre date (il 28 agosto a Roma, il 29 a Palermo ed il 31 a Milano) al fianco del mitico Elvis Costello che la consacreranno Rockstar a tutti gli effetti.
Occhio, infine, a Caterina Cropelli che stasera ha aperto il concerto di Carmen Consoli e Marina Rei con alcune sue belle canzoni e la chicca di una deliziosa cover di “Little Wing” di Jimi Hendrix.