
Sei libera finalmente
da quei dolori del sogno
che danno trafitture e croci
da tanti sordidi amori
non ricambiati o forse
rifiutati per sempre
perchè noi
con queste chiome sparse per terra non facciamo che lavare i piedi
di coloro che non ci accolgono.
La donna artista
deve volare alto
ma non volevo che tu
avessi una brutta compagna
come la morte.
Il 18 settembre 1942 nasceva MARIA GABRIELLA FERRI. Federico Fellini la definì “un pagliaccio di razza”. Pippo Franco, con cui ha lavorato a lungo, ha sottolineato “la rabbia nel cuore, il senso della bellezza e della tragedia che aveva dentro e che ha espresso nelle sue canzoni traghettando nella nostra epoca una tradizione che, altrimenti, sarebbe andata perduta”. Morì il 3 aprile 2004 in seguito alla caduta da una finestra della sua casa di Corchiano. Patty Pravo commentò: «Gabriella Ferri è stata uccisa dal sistema. Un sistema che ti schiaccia se non sei considerata vincente o se si è scomodi. Non era una persona facile, ma i veri artisti andrebbero tutelati e non accantonati».
Eccomi di nuovo qui. Rileggo la poesia, osservo appagata il ritratto.
Ora vado, ma ritorneró!
…….e la rileggo.
Avrei dovuta impararla a memoria invece, ogni volta, è come se fosse diversa.
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